La cricca del Mose viene promossa da Lupi

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Morto un Papa se ne fa un altro. Mai detto fu più preciso per raccontare quello che è appena accaduto al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture.
È finito, dopo 14 anni, il regno incontrastato dell’Ing. Ercole Incalza come responsabile delle Grandi Opere, per 14 volte nel mirino della magistratura, un nome ricorrente in tutte le intercettazioni che contano… e chi nominano al suo posto? Paolo Emilio Signorini. E non è per niente una buona notizia.
Dai recenti scandali legati alla vicenda del Mose, è infatti emerso proprio il nome di Emilio Signorini, con intercettazioni che rivelano la sua stretta vicinanza alla cricca degli imprenditori veneziani.
E così, dalle carte dell’inchiesta, si scopre che Giovanni Mazzacurati, all’epoca dei fatti Presidente del Consorzio Venezia Nuova e definito il “grande burattinaio” di tutte le opere relative al Mose, aveva fortemente spalleggiato la nomina di Signorini al Magistrato delle Acque e che aveva anche provveduto a pagare una vacanza all inclusive in Toscana per tutta la famiglia Signorini, nel giugno 2011.
D’altra parte, si sa, Mazzacurati non bada a spese. E il perché Mazzacurati volesse proprio Signorini a capo del Magistrato delle acque è presto detto: per la cricca del Mose non c’era niente di meglio che avere al vertice dell’organo competente per i controlli e le autorizzazioni sulle opere in Laguna un presidente accondiscendente, una marionetta nelle mani del suo burattinaio.

Per ottenere la nomina di Signorini al Magistrato delle acque si attiva proprio il potentissimo Incalza, e i due lavorano a stretto contatto per anni, e sono molto legati.
Anche quando Signorini lascia il CIPE e si trasferisce proprio al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la nuova mansione di “Capo del Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale”, continua ad essere un aiuto altrettanto prezioso per gli amici del Mose.
Al question time presentato dal M5S lo scorso luglio per chiedere l’immediata rimozione di Incalza dal suo incarico di dirigente della strutture di missione, il Ministro Lupi replicava che Incalza aveva vinto ben tre concorsi pubblici per ricoprire quel ruolo. E infatti si scopre che era stato lo stesso Signorini a nominare la commissione che valuterà Incalza come nuovo (o meglio vecchio) capo della struttura tecnica di missione per l’anno 2014!
E’ inaccettabile che un soggetto compromesso con la rete di potere che gira intorno alle grandi opere e al Mose ricopra un ruolo di comando in cui si decide la sorte di miliardi di soldi pubblici. E il Ministro Lupi poi non dica che ne era all’oscuro.