Così Renzi riabilita il condannato/interdetto Berlusconi

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Si potrebbe definire il Patto del Nazareno come un vero e proprio accordo giuridico finalizzato di fatto ad eludere l’applicazione della pena interdittiva dai pubblici uffici inflitta a Berlusconi, condannato per frode fiscale a 4 anni (sarebbero stati 7 gli anni se non ci fosse stato l’indulto).
L’interdizione dai pubblici uffici, previsto dall’art. 28 del codice penale e dall’art. 13 della Legge Severino, priva il condannato tra le altre cose, della capacità di acquistare o di esercitare o di godere, durante l’interdizione, del diritto a essere eletto o ad eleggere e di ogni altro diritto politico.
L’interdizione, dunque, dovrebbe avere una funzione di prevenzione generale o di difesa sociale. E’ una misura che dovrebbe evitare al soggetto condannato di ricadere nel delitto e tutelare i cittadini (e il bene pubblico) dalle conseguenze degli atti (o fatti, decisioni, accordi, interventi, ecc.) che possono essere compiuti dal condannato interdetto durante il periodo di sconto della pena. Come per chi riceve il 41 bis non può avere alcun contatto con l’esterno e viene isolato, cosi l’interdetto non potrebbe ricopriche cariche pubbliche e non potrebbe (o dovrebbe) avere alcun potere decisionale sulle scelte legislative, governative e istituzionali del Paese. Diversamente, infatti, l’interdizione verrebbe elusa, così come la corretta esecuzione della stessa pena (seppur accessoria).
Ed è proprio quello che sta avvenendo con il cosiddetto Patto del Nazareno, considerato che di fatto starebbe consentendo (oggi più di ieri) a Berlusconi di esercitare attivamente un diritto che gli sarebbe vietato da una condanna accessoria. E’ indubbio, come Berlusconi (grazie a Renzi) stia oggettivamente determinando tutte le più significative decisioni legislative ed istituzionali del nostro Paese (dalla giustizia penale a quella civile, dalla mancata reintroduzione del falso in bilancio all’art. 19 bis sulla frode e sull’evasione fiscale, dalla riforma del Senato alla riforma della Costituzione, ecc.) sino ad integrare l’attuale Maggioranza di Governo, priva altrimenti dei numeri in Parlamento (caso avvenuto di recente con la Legge Elettorale).
Renzi, che tra l’altro non è stato neanche eletto dai cittadini (ma semplicemente nominato da Napolitano), sta mettendo gli italiani nelle condizioni di subire passivamente gli effetti e le scelte politiche indicate proprio da una persona che, oltre ad essere stato condannato, risulta essere interdetta proprio a fare quello. Addirittura la scelta del prossimo Presidente della Repubblica verrà individuata con (e da) Berlusconi. Che tra l’altro rappresenta un Partito Politico ormai in evidente declino.
Immaginate. Avremo il nostro prossimo Presidente della Repubblica che sarà il risultato della volontà di un condannato e interdetto. Ed è per questo che Renzi, se davvero ha a cuore il bene dell’Italia, dovrebbe evitare l’ennesimo schiaffo alla nostra Costituzione e condividere con tutti, senza alcuna esitazione, la scelta del nostro prossimo Capo dello Stato.
Renzi: gli italiani vanno tutelati.