Banda larga, “Perdiamo il treno della connettività. Il governo fermo alle carte”
Roma, 2 febbraio 2015 – «Renzi lo ha detto qualche giorno fa: “La grande opera infrastrutturale di cui si ha bisogno come il pane è la banda larga”. E lo aveva detto pure l’anno scorso. Ma alle sue parole come sempre non sono seguiti i fatti. E cioè che noi rimaniamo fanalino in Europa per la banda larga. Perdiamo continuamente competitività rispetto agli altri Paesi. Tecnologia e innovazione delle imprese? Altro che verybello, per l’Italia sono un miraggio». È il commento dei deputati del M5S della Commissione Trasporti, Poste e Comunicazioni ai dati Ookla diffusi oggi.
Gli Stati Uniti hanno addirittura rivisto la definizione stessa di banda larga, alzando l’asticella di sei volte a 25 Mbps in download e a 3 in upload. E noi? Se tutto andrà bene la banda ultralarga coprirà solo i grandi centri urbani mentre senza un intervento pubblico preciso i piccoli centri e il Sud Italia rimarranno ai margini.
«The Indipendent si chiede oggi: cosa sta succedendo all’Italia? Rispondiamo noi: abbiamo un premier che fa bei discorsi e belle slides ma che sta rendendo l’Italia un Paese retrogrado. Il governo è ancora alle carte, alle mappature, senza alcuna realizzazione concreta. Speriamo che il 2015 sia l’anno in cui si cominci ad attuarlo con attenzione non solo alle zone redditizie per gli operatori privati ma anche in quelle parti del Paese meno infrastrutturate per assicurare a tutti i cittadini e imprese italiane accesso rapido alla conoscenza e a nuove opportunità».