Trivelle in Adriatico: ecco la nostra lettera alla Croazia, aiutaci a diffonderla!

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Il loro mare è il nostro mare. Le loro trivelle arriveranno vicino a noi. Addirittura, costituiscono un rischio, già oggi, quando il progetto è solo sulla carta. La Croazia si appresta a dare concessioni petrolifere nel 90% delle loro acque. Un’invasione di piattaforme per la ricerca di petrolio e gas che lambirà per forza anche noi.
Entro oggi l’Italia avrebbe potuto dire qualcosa, sollevare un sopracciglio, nel dibattito pubblico aperto dai nostri vicini di casa. Come se i pescatori che subiranno le conseguenze di questa scelta non fossero affare nostro. Come se l’Adriatico non fosse anche roba nostra. Il governo poteva fare qualcosa ma non l’ha fatto.
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo preso l’iniziativa in tutte le sedi possibili. Innanzitutto istituzionali: una risoluzione in commissione Ambiente della Camera, a prima firma di Patrizia Terzoni su iniziativa della deputata veneta Silvia Benedetti e un’interrogazione urgente al Senato (di Gianluca Castaldi e Gianni Girotto) in cui prospetta addirittura l’apertura di un contenzioso con il governo croato. Ci sono ormai evidenze scientifiche che le piattaforme a mare rilasciano “fluidi di perforazione e scarti metallici, che includono sostanze tossiche, fra cui cromo, mercurio e benzene”, direttamente nelle acque marine. Basterebbe questo per bloccare la follia delle perforazioni nell’Adriatico.

Ma è una follia che non si ferma.

E allora siamo andati oltre.
Abbiamo scritto una lettera aperta al mondo della cultura, dello sport, della vita politica croata. Abbiamo interpellato albergatori, comunità di pescatori, associazioni turistiche: la Croazia ha 12 milioni di turisti l’anno, moltissimi dei quali italiani. Loro dovranno saperlo, cosa c’è nell’acqua nella quale amano tuffarsi e a quale rischio quel Paese famoso per il mare cristallino sta sottoponendo quello stesso mare.
Scaricate la lettera, inviatela e fate sapere cosa succede a pochi metri dalle nostre coste. Sollecitate i presidenti di Regione, ditelo ai vostri amici che andranno in vacanza nelle isole croate: non abbandoniamo il nostro mare!
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