Call center, impegno M5S a difesa di utenti e lavoratori


Il gruppo Almaviva, 37mila dipendenti e 50 sedi operative, è leader del mercato nel settore call center. E’ una società che ha creato lavoro buono e stabile: nel suo statuto, infatti, c’è il divieto di delocalizzare e trasferire lavoro all’estero.
Pensate che forse questo premi Almaviva? Tutt’altro: lo Stato in primis affida l’incarico dei suoi call center ad aziende che stracciano i prezzi, proprio perché hanno sedi in Bangladesh o in Albania. Inoltre tutte queste aziende di furbi neppure rispettano la legge, che prevede la possibilità di scelta per l’utente se servirsi di un addetto italiano o straniero. Vi è mai capitato di poter scegliere? Certo che no.
Così, oggi Almaviva è in crisi, con un rischio di mobilità per tanti addetti italiani specialmente in Sicilia. Il M5S ieri ha incontrato, come nel suo stile, sia i lavoratori che il management dell’azienda, e tutti ci hanno raccontato le stesse difficoltà.
Il settore dei call center non può andare avanti nel far west più selvaggio, con aziende virtuose che rischiano di chiudere e, d’altro canto, delocalizzatori che incassano soldi pubblici senza creare lavoro.
Per questo il M5S ha una proposta di legge chiara per regolare al meglio tutti questi aspetti del settore call center, dalla tutela dei lavoratori alla protezione dei dati degli utenti. Abbiamo anche presentato molte interrogazioni e chiederemo a breve -con un question time al ministro Guidi- se finalmente il governo ha intenzione di far rispettare le norme finora allegramente eluse.