La legge sulla PA e quell’assurdo emendamento del PD

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Dopo mesi di stallo, il Governo riprende in mano il famoso disegno di legge delega per la riforma della Pubblica Amministrazione (n. 1577) in discussione al Senato e, udite udite, viene annunciato che il Relatore del PD (Sen. Pagliari) ha delle comunicazioni da fare. Uno si aspetta che la comunicazione fosse sostanzialmente legata direttamente al provvedimento in discussione. Invece no. Sorpresa.
Si tratta della presentazione di un emendamento (il n. 15.0.500 a firma del relatore del PD) di un’assurdità legislativa senza precedenti.
L’emendamento prevede una delega (in bianco), dunque, una vera e propria autorizzazione al Governo per la modificazione e l’abrogazione di disposizioni di legge ordinarie, vigenti, discusse e votate in Parlamento alle quali il Governo, dolosamente e colposamente, non ha mai dato esecuzione, attraverso meccanismi legislativi secondari.
La cosa che maggiormente preoccupa è il fatto che la delega ha un oggetto generico ed è viziata da evidente illogicità. Non identifica quali e quante leggi il Governo potrà abrogare. Viene, infatti, indicato nell’emendamento che si potranno abrogare tutte quelle norme entrate in vigore dopo il 31 dicembre 2011. Dunque, volendo anche quelle votate ieri. Non vi è indicazione nè di principi, nè di limiti, nè di criteri , nè di vincoli, nè di materia. Non è definito, neanche, l’oggetto. Nulla.
Il tutto senza passare e rimettere al Parlamento (che quelle leggi ha votato) la decisione finale. Non è previsto neanche che il Governo fornisca un elenco specifico delle norme che eventualmente ritiene da abrogare. Non lo coinvolge minimamente, insomma. Decide lui cosa e quando abrogare. Oggi questa legge non mi piace più e, dunque, la abrogo o la modifico. Se il Governo ha già un elenco di norme che ritiene obsolete e non più attuali, ce lo fornisca. Lo presenti al Parlamento e lo faccia votare decidendo del loro naturale destino.
E sarebbe giunto anche il momento, inoltre, di sapere da parte del Governo i motivi per i quali non ha dato esecuzione alle leggi. Se per motivi politici ostruzionistici (e se si, da parte di chi). Se per motivi di negligenza, incompetenza, colpa, dolo. Ci faccia sapere pubblicamente chi sono i responsabili. Il Governo ci dica perchè non ha dato esecuzioni alle leggi che il Parlamento ha varato. Vogliamo conoscere i responsabili. Non è più possibile che l’inadempienza dei Ministeri non abbia mai delle specifiche responsabilità.
Già immaginiamo la linea comunicativa che utilizzerà Renzi: “abbiamo spazzato via leggi inutili!”.
Questo, invece, è un fatto gravissimo. Denota un grave inadempimento e una grave responsabilità del Governo. L’incapacità di svolgere regolarmente la propria funzione, di dare esecuzione a quello che viene deciso dal Parlamento. Viola il principio della continuità dell’azione amministrativa e governativa. Tra l’altro andrebbe ad incidere su leggi votate solo 2/3 anni fa, quando invece in Italia abbiamo norme che risalgono al dopo guerra mai toccate. In questo modo poi si asseconda la prassi (tutta italiana) che si fanno le leggi e poi non si applicano. Incredibile.
E poi tutti i soldi pubblici che i cittadini hanno corrisposto ai Parlamentari? Gli stipendi che hanno dovuto pagare in questi anni a tutti i funzionari dello Stato? Chi ridà indietro ai cittadini i soldi spesi inutilmente? Assurdo.
Il Parlamento (che paghiamo) vota ed il Governo Renzi abroga (a sua totale discrezione).