Senato: il conflitto di interessi sollevato da Cantone

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Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è stato ammonito e richiamato a stare al suo posto da Forza Italia e Pd.
Secondo Cantone tra i senatori c’è ne sono 4 che ricoprono cariche di vertice negli ordini sanitari e, dunque, ci sarebbero evidenti incompatibilità e conflitti di interesse con l’incarico pubblico ricoperto.
Come dargli torto.
Si tratta di Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’ordine dei farmacisti di Bari, parlamentare di Fi a Palazzo Madama e membro della Commissione permanente Igiene e sanità al Senato. Secondo la delibera Anac non può più ricoprire la carica di Presidente dell’ordine interprovinciale di Bari Barletta-Adria-Trani per incompatibilità. Oltre a Lettieri, ci sono Mandelli (FI), Silvestro (PD) e Bianco (PD) che non potranno candidarsi per il rinnovo delle cariche previsto nei prossimi giorni.
Secondo le verifiche effettuate dall’Autorità nazionale anticorruzione, infatti, le reali funzioni dei presidenti degli ordini prevedono poteri gestionali diretti e, in quanto tali, incompatibili con la carica di parlamentare. Secondo Cantone, dunque, gli ordini professionali, essendo enti pubblici sono inevitabilmente assoggettabili alle norme anticorruzione e per la trasparenza . Le corporazioni, infatti, saranno presto sottoposte non solo agli obblighi di trasparenza su tutte le spese, le consulenze e gli incarichi, ma presidenti e consiglieri dovranno rendere noti redditi e situazione patrimoniale.
Dunque, l’Associazione nazionale anticorruzione ha sollevato il problema tutto italiano e mai risolto del conflitto di interessi e della incompatibilità di incarichi.
Parole confermate dal ddl sulla concorrenza presentato dal Governo Renzi che ha escluso, ancora una volta e nonostante le richieste pervenute in tal senso da tutte le associazioni dei consumatori e di categoria, la possibilità per le parafarmacie di poter vendere medicinali rientranti nella fascia C, comprimendo di fatto sia la concorrenza che la liberalizzazione esclusivamente in favore delle farmacie.
A originare la scelta del Governo saranno stati anche i suddetti Senatori ed in particolare Lettieri che guarda caso, da Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, si è sempre espresso contro tale liberalizzazione.
Questo è senza dubbio conflitto di interessi.