Reddito di cittadinanza vero antidoto alla povertà

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Nell’ultima settimana la povertà e la nostra proposta sul reddito di cittadinanza sono diventate protagoniste del dibattito pubblico. Finalmente si comincia a parlare dei problemi dei cittadini, quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese, quelli che non riescono nemmeno più a comprare le medicine o a pagare il mutuo perché hanno perso il lavoro. Persone sempre più ricattabili dalla mafia, cittadini che non sono più liberi e che sono stati abbandonati completamente dallo Stato.
Grazie a questo dibattito si è svegliato anche il PD, costretto ad occuparsi di un tema che fino ad ora aveva trascurato, e il governo, per bocca del suo sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, ha riconosciuto che una risposta urgente per contrastare la povertà, va data. Dare il reddito di cittadinanza a circa 9 milioni di persone, come prevede la nostra proposta, costa 16 miliardi e mezzo di euro, importo che rappresenta solo il 2% della spesa pubblica italiana. Risorse che il M5S ha trovato e che anche il governo dovrebbe essere nella condizione di reperire, purchè – è inutile dirlo – abbia voglia di farlo.
La povertà va contrastata come hanno già fatto quasi tutti i Paesi dell’Europa tranne Italia, Grecia ed Ungheria e, anche per questo il reddito di cittadinanza, è da sempre il primo punto del programma del M5S. E’ necessario ridare dignità a tutti coloro che l’hanno persa e che oggi sono a rischio povertà. Persone che hanno bisogno di ricevere un sostegno economico per poter sopravvivere e che sono disposte a mettersi in gioco, formarsi, riqualificarsi ed essere reinserite nel mondo del lavoro attraverso anche la creazione di nuove start up innovative, rendendosi libere da ogni ricatto.
Si tratta di una vera e propria manovra economica diretta ad aiutare i giovani, i disoccupati i pensionati, le partite Iva, ovvero tutti coloro che non percepiscono alcun reddito o che percependolo non riescono a soddisfare da soli i propri bisogni. Una misura che fa aumentare i consumi dei beni primari e che, quindi, influisce direttamente sulle piccole e medie imprese che vedendo aumentare i propri profitti, dando il via ad un circolo virtuoso per i lavoratori e per le imprese.
Il sostegno economico può essere percepito integralmente, quando il beneficiario non ha alcun reddito o parzialmente, quando il beneficiario è già percettore di un reddito basso. Facciamo qualche esempio su come influirebbe il reddito di cittadinanza nella vita di alcune persone.
– una donna vedova che percepisce 500 euro al mese di pensione, grazie al reddito di cittadinanza avrebbe diritto a percepire un totale di 780 euro netti al mese, ovvero, vedrebbe il proprio reddito aumentato di altri 280 euro netti al mese.
una famiglia composta da 2 genitori che hanno perso il lavoro e che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale, con 2 minori di 14 anni a carico avrebbero diritto, non solo a percepire un reddito totale di euro 1.638 euro netti al mese ma, anche ad essere accompagnati dallo Stato per essere reinseriti nel mondo del lavoro dandogli così la possibilità di riprendere la propria vita in mano.
una ragazza madre, con un figlio minore di 14 anni a carico, che non percepisce alcun reddito, avrebbe diritto a percepire un massimo di 1.014 euro netti al mese nonché ad essere accompagnata dallo Stato per essere reinserita nel mondo del lavoro.
– una famiglia composta da due genitori, di cui uno con lavoro part time a 500 euro al mese e l’altro disoccupato, con 3 figli di cui uno minore di 14 anni, avrebbero diritto a percepire un massimo di 1.684 euro netti al mese. Il genitore disoccupato avrebbe diritto, inoltre, a ricevere l’aiuto per l’inserimento lavorativo, ed i 2 figli maggiorenni potrebbero portare avanti i propri studi avendo diritto a percepire la propria quota sul reddito.
un single che perde improvvisamente il lavoro piuttosto che ritrovarsi nella più totale disperazione avrebbe diritto a percepire 780 euro netti al mese finché non trova un altro lavoro.
Servono tutti i consensi possibili per far diventare realtà questa misura. Per dare la possibilità ai cittadini di riprendersi in mano la propria vita.
La società civile ne ha confermato l’urgenza. Ora tocca ai partiti politici