Def, sui sindaci una stangata mai vista

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“Basterebbe che i sindaci leggessero tra le pieghe della bozza del Def in discussione a Palazzo Chigi per capire che il premier, oggi, ha fatto finta di ascoltarli con un sorriso, ma in realtà tiene ben stretta la mazza nascosta dietro la schiena”. Lo denunciano i deputati M5S che poi rincarano: “Vedremo il testo definitivo, ma intanto nel documento in circolazione il governo ammette che la correzione dei conti a carico degli enti locali sarà pari a 14 miliardi da qui al 2019. Per fare un esempio, la riduzione della spesa corrente in capo alle Province (ma non le avevano abolite?) e alle città metropolitane (capito Fassino e compagnia?) sarà pari, nelle intenzioni di Palazzo Chigi, a 12 miliardi”.
“Sono questi i presupposti con i quali il presidente del Consiglio fa finta di discutere e confrontarsi con i suoi ex colleghi? Eppure il già sindaco di Firenze dovrebbe ricordarsi che i Comuni hanno contribuito al risanamento dei conti con 17 miliardi negli ultimi 5 anni, pur pesando solamente per il 2,5% sul debito complessivo e meno dell’8% sulla spesa globale”, chiosa il Gruppo M5S Camera.
“I sindaci non possono e non devono subire l’ennesimo salasso che poi andrebbe inevitabilmente a gravare sulla tassazione locale e sull’erogazione dei servizi essenziali”, precisa il sindaco M5S di Livorno Filippo Nogarin, assieme ai deputati nazionali.
“Chi conosce le esigenze e i problemi quotidiani dei cittadini – chiudono – dovrebbe agire adesso con decisione per smascherare il bluff del governo dei marziani, tutto chiacchiere e stangate. Servirebbe un gesto istituzionale forte: non c’è più tempo, il Paese non può aspettare”.