I decreti fregatura del Jobs Act

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I nuovi decreti attuativi del Jobs Act sono arrivati in Parlamento e con loro, sono arrivate anche le fregature. Abbiamo sempre detto che le risorse accantonate dal governo per finanziare la nuova “riforma” del lavoro, tra cui anche lo sgravio contributivo previsto per il contratto a tutele crescenti, erano del tutto insufficienti ed ora ne abbiamo la conferma scritta.
I nuovi decreti contengono, infatti, delle clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento dei contributi previdenziali, attraverso l’introduzione di un nuovo “contributo di solidarietà”, del quale ancora non si conosce l’entità, che sarà interamente a carico dei datori di lavoro del settore privato e a carico dei lavoratori autonomi. Queste clausole di salvaguardia sono state chieste espressamente dalla Ragioneria dello Stato per porre rimedio agli errori di previsione del governo che, per garantire gli sgravi contributivi per l’assunzione a tutele crescenti, aveva previsto una copertura per l’anno 2015 di 1,9 miliardi in gran parte già spesi. Cifra, dunque, che adesso è risultata del tutto insufficiente.
In pratica, siamo davanti ad un paradosso totale dove il governo, prima prevede uno sgravio contributivo per le nuove assunzioni a tutele crescenti e dopo, visto che non riesce a mantenere le proprie promesse, introduce una nuova tassa che dovranno pagare proprio i datori di lavoro e i lavoratori autonomi, ovvero, quelli che dovrebbero essere i beneficiari dello sgravio.
Ricordiamo inoltre che proprio la categoria dei lavoratori autonomi è già stata fortemente colpita da questo Governo sulle aliquote crescenti della gestione separata Inps (che per quest’anno è rimasta al 27% solo grazie al M5S) e con il regime fiscale dei minimi la cui aliquota è salita dal 5% al 15%.
A niente servono quindi le dichiarazioni del Ministro Poletti sulla volontà di togliere dai testi le citate clausole di salvaguardia perché, in ogni caso, i soldi si devono trovare. L’unica cosa chiara è che, molto presto, arriveranno nuove tasse sul lavoro.