Bonus facili a Palazzo Chigi
21 milioni sprecati in 10 anni

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Delrio ha poco da ridere di fronte alle trovate delle amministrazioni decentrate per assegnare bonus fasulli ai propri dirigenti. Voci che rispondono, per esempio, alla partecipazioni alle riunioni. Perché nella sua presidenza del Consiglio (fino all’altro ieri) i premi – per in totali di 21 milioni in dieci anni – vengono assegnati anche per il solo motivo di utilizzare la posta elettronica invece di quella cartacea.
La vicenda, a cui ha dedicato una puntata la trasmissione “Report” di Milena Gabanelli, era già balzata agli occhi dei portavoce alla Camera. Riccardo Nuti, nel dicembre 2013, infatti, interrogava proprio l’allora sottosegretario plenipotenziario di Palazzo Chigi, Graziano Delrio (LEGGI IL DOCUMENTO).
Dopo aver snocciolato le motivazioni con cui vengono assegnati bonus facili, il portavoce chiedeva di adottare obiettivi più plausibili e criteri di misurazione validi. Delrio ha risposto dopo diverse sollecitazioni, confermando che anche nel 2013 i premi assegnati ai funzionari di prima fascia – ovvero stipendi da 200mila euro annui – ammontavano a 2milioni 760mila euro.
Un trend in crescita esponenziale che, in dieci anni, è triplicato passando dai dai 994 mila euro del 2003, ai 2milioni 970mila euro del 2012.
Delrio aveva accolto l’impegno chiesto dal M5S che, però, non ha trovata alcuna applicazione. Mentre a Palazzo Chigi gli obiettivi erano voci come ‘diminuzione del flusso cartaceo’ ovvero normale amministrazione travestita da risultato da raggiungere pagato tramite un bonus, questi crescono esponenzialmente fino a triplicare.