Metro C Roma: spreco di denaro pubblico e un’altra opera incompiuta

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In Italia le opere pubbliche non vedono mai la luce. Spreco di denaro pubblico continuo, corruzione e infiltrazioni negli appalti e opere mai compiute. Quando ci va bene. Altrimenti crolli e morti sono ormai la regola.
Dopo gli ultimi scandali della Sicilia, di Expo, del Mose, e via dicendo sino all’infinito, adesso è il momento della Metro C di Roma. Opera prevista e finanziata sin dagli anni 90, iniziata addirittura nel lontano 2007 e dal costo complessivo di circa 3 miliardi di euro di cui il 70% a carico dello Stato, il 18% a carico della Regione Lazio e il 12% a carico del Comune di Roma. Ad oggi è stata realizzata solo per la metà e sarebbe dovuta terminare entro il Giubileo del 2000.
Ben 45 sono state, invece, le varianti in corso d’opera , costate ai cittadini oltre 300 milioni di euro e che hanno dilatato il termine di realizzazione dei lavori ad altra vita.
E’ stata definita l’opera incompiuta più costosa d’Europa. Hanno sbagliato o meglio hanno voluto sbagliare quasi tutti i progetti iniziali. Hanno previsto il passaggio della metro su siti dove ci sono beni archeologici, noti da centinaia di anni. Bastava fare un sopralluogo accurato per accorgersi facilmente della loro esistenza.
Invece no.
Meglio accorgersi degli ostacoli a lavori già iniziati, rende molto di più. In questo modo si possono chiedere tanti più soldi ai cittadini e spartirsi la torta degli appalti. Così funzionano le varianti in corso d’opera. Il preventivo per aggiudicarsi l’opera è solo una stima lontana anni luce rispetto a quello che sarà poi invece il costo finale. Secondo il principio: opera che pende, opera che rende!
L’Amministrazione statale, regionale e comunale e tutti i partiti politici di destra e sinistra che si sono succeduti in questi 20 anni sono tutti gravemente responsabili in questo scenario da mondo ignobile, dove vige sempre la stessa regola: mi aiuti a farmi aggiudicare l’appalto attraverso un prezzo al ribasso, tanto poi una volta iniziata l’opera, ti chiedo tanti altri soldi (oltre il 40% in più rispetto al valore dell’appalto) con la scusa di aver incontrato ostacoli non prevedibili all’inizio.
Soldi freschi in più che diventano mazzette per politici corrotti, cooperative e organizzazioni criminali.
Nel frattempo opere mai realizzate e cittadini ingannati dalle favole dei siti archeologici che guarda caso sbucano sempre come funghi quando fanno comodo alla politica del malaffare.