Il mondo della scuola sfiducia il governo, priorità siano assunzioni

sfiduciaa.png

ROMA, 5 maggio 2015 – “L’altissima partecipazione alle manifestazioni che si sono tenute per esprimere la contrarietà al Ddl Istruzione è la prova provata del fatto che questo provvedimento va contro, e non a favore, della nostra scuola e che questo Governo è minoranza nel Paese reale. L’Esecutivo può continuare a fare il bullo e insistere a testa bassa, millantando una disponibilità al confronto che poi nega alla prova dei fatti, oppure fare l’unica cosa di buonsenso e civile: stralciare il Ddl e concentrarsi solo sulla parte relativa alle assunzioni. Su tutto il resto, si dovrebbe ripartire da capo ma, questa volta, ascoltando sul serio chi la scuola la vive ogni giorni e ripartendo dalle reali esigenze del comparto”.

Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle che oggi, insieme a molti loro colleghi deputati e senatori, si sono ritrovati in piazza della Repubblica e hanno sfilato in corteo per le vie della Capitale.

“Chi, come il ministro Giannini, parla di manifestazione a carattere prettamente politico oggi non è venuto in strada e, dunque, non ha potuto verificare con i proprio occhi come in realtà siano le persone, al di là di bandiere e colori, a non volere questa scellerata riforma. Quando il sottosegretario Faraone ribadisce che, sui presidi-sceriffo, non intendono fare un passo indietro, quando sono gli stessi dirigenti scolastici a essere perplessi o contrari nei confronti di questa misura, dimostra un’arroganza che è la fotografia più fedele della reale natura di questo Governo.

Purtroppo per loro il dissenso però esiste, ed è maggioranza nel Paese. I cittadini non smetteranno di esprimere la loro contrarietà al provvedimento con la giornata odierna: le iniziative continueranno anche nelle prossime settimane, per difendere il nostro Paese e il suo futuro. Se sceglieranno di procedere senza fare una seria riflessione, la nostra maltrattata scuola subirà l’ennesimo colpo e quello dell’istruzione sarà sempre più un diritto rispettato solo sulla carta ma calpestato nella pratica”.