Corte dei Conti: un altro spreco di denaro pubblico per colpa di Anas Spa

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Ci risiamo. Sempre la solita storia. Sempre di mezzo gli appalti di opere pubbliche e l’enorme spreco di denaro pubblico. Questa volta la Corte dei Conti individua l’Anas Spa come soggetto su cui gravano forti e gravi responsabilità per l’aumento dei costi relativi alla realizzazione della nuova corsia della statale Jonica.
Una responsabilità che ha comportato la lievitazione della spesa pubblica da 126 a 339 milioni di euro.
Secondo la Corte dei Conti, infatti, la società autostradale (Anas Spa) appaltò i lavori senza aver eseguito nè un preliminare monitoraggio ambientale nè una preliminare indagine archeologica provocando lo stop dei lavori in cantiere e la lievitazione dei costi di milioni e milioni di euro per le casse dello Stato.
Sarebbe stato sufficiente effettuare un sopralluogo o esaminare una mappa per rendersi conto dei noti impedimenti alla realizzazione dell’opera. Invece no, perchè far lievitare i costi in corso d’opera, tramite le cosiddette varianti, significa avere più soldi da spartirsi in mazzette.
Un’altra vicenda, dunque, di spreco di denaro pubblico e di mala gestio da parte dei dirigenti dell’Anas Spa e di tutti coloro preposti ai controlli e alle verifiche preliminari. Anas infatti, secondo la Corte dei Conti “avrebbe approvato un progetto definitivo senza preventivamente accertarsi o senza inserire nel contratto di appalto le opportune indagini degli impedimenti che potevano sorgere in sede di esecuzione dell’opera in zone notoriamente interessate da siti archeologici come del resto formalmente segnalato dalla soprintendenza per i Beni della Calabria».
Una superficiale assegnazione dell’appalto (vinto dalla romana Astaldi) da parte di Anas che, secondo i magistrati contabili, «ha dimostrato un’imperdonabile negligenza» per l’intera realizzazione dei lavori ai quali non avrebbe cooperato”.
Ma la cosa più paradossale è che lo Stato, nonostante le comprovate gravi incapacità di gestione da parte dei dirigenti pubblici, ha corrisposto al Presidente Anas Spa Pietro Ciucci uno stipendio base di circa 505 mila euro (annuo), bonus per oltre 250 mila euro (nel 2013) e ha dovuto anche liquidarlo con un assegno di 1.825,745 milioni di euro.
Un vero e proprio circolo vizioso di spreco di denaro pubblico a totale danno dei cittadini onesti che non arrivano neanche alla fine del mese ed in favore di dirigenti totalmente incapaci.
Si vergognino e, dopo averlo fatto, ridiano indietro ai cittadini tutti i soldi indebitamente ad oggi percepiti.