Incendio a Fiumicino, c’è puzza di bruciato. Chi ha interessi a cementificare?

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Notte tra il 6 e il 7 maggio: un cortocircuito scatena il fuoco all’aeroporto di Fiumicino. Un incendio devasta gran parte del terminal T3. I danni sono ingenti. Decine di voli cancellati, rinviati, spostati con enormi disagi per migliaia di passeggeri. I Tg aprono le edizioni con le immagini delle pareti annerite. Raccontano dei passeggeri in coda, dell’assistenza puntuale, dei ritardi.
Poi più nulla… tranne una certa puzza di bruciato.
Aeroporti di Roma è la più grande azienda del centro sud con i suoi 35 mila lavoratori, e l’orizzonte finanziario che si nasconde dietro il terminal T3 è vasto e ghiotto, come ci racconta la portavoce M5S del comune di Fiumicino Fabiola Velli:
«Etihad, una delle due compagnie aeree degli Emirati Arabi Uniti, progetta di fare di Fiumicino un punto nevralgico dei propri collegamenti. Perciò Etihad ha acquisito il 49% di Alitalia, anche se l’aeroporto di Fiumicino non è dell’Alitalia ma di una società controllata dalla famiglia Benetton (Gemina). I Benetton vorrebbero sviluppare la struttura aeroportuale verso nord, verso Maccarese. Ovvero, su terreni diventati di loro proprietà ai tempi delle prime privatizzazioni dell’Iri. I Benetton comprarono la Tenuta Maccarese a poche lire e ne rivendettero una parte a ADR (cioè a se stessi), venendo per giunta pagati con denaro pubblico.
Ora sui terreni di quella che una volta era la piana agroalimentare piu vasta d’Europa, vorrebbero far sviluppare le nuove piste con ricche plusvalenze, ma con poche autorizzazioni. E da più parti sono giunti rumors che addirittura suggeriscono il carattere doloso dell’incendio, allo scopo di superare gli ostacoli tecnici e burocratici».
Il Movimento 5 Stelle con le Commissioni Ambiente, Trasporti e Attività produttive seguirà da vicino tutta la vicenda: incontreremo i lavoratori, i cittadini, ci occuperemo dell’aspetto ambientale. Controlleremo che l’incendio non porti a una nuova speculazione edilizia. Milionaria per i soliti amici dei potenti, devastante per tutti i cittadini.