Il M5S dice NO alla Bad Bank, che regala soldi pubblici alle banche


Bad bank: il tavolo di approfondimento promosso dalla Commissione Finanze M5S. Economisti, associazioni di consumatori, e la partecipazione tra gli altri di Nino Galloni e Elio Lannutti.
Il legame tra sofferenze bancarie, che investono soprattutto i grandi impieghi, e credit crunch, che invece colpisce soprattutto le Pmi, è tutto da dimostrare. Chi ci garantisce che una cartolarizzazione massiccia dei ‘Non performing loans‘ (i prestiti in sofferenza) faccia ripartire il credito all’economia reale? Servirebbero eventualmente dei vincoli specifici per evitare il ripetersi di quanto successo con operazioni da quasi 2mila miliardi come le Ltro e le Tltro (le operazioni di rifinanziamento della BCE a favore delle banche).
Il M5S dice no a una ‘bad bank’ di sistema, fondata su garanzie pubbliche, per sgravare i bilanci delle banche private dai crediti in sofferenza. Il governo sta provando a usare i soldi degli italiani per coprire gli errori di gestione degli istituti. E’ questo il ‘capitalismo trasparente’ di cui parla Renzi? Noi diciamo no a toppe per i buchi delle banche, toppe costruite peraltro con le risorse dei contribuenti. Non vogliamo che siano i cittadini a dover salvare gli istituti che spesso hanno sperperato risorse in favore delle solite clientele e degli amici degli amici.
Non ci stiamo a mettere a repentaglio la sostenibilità dei conti per salvaguardare la poltrona di azionisti e manager delle grandi banche. Un’eventuale soluzione di mercato deve essere frutto dell’azione esclusiva, magari coordinata, degli stessi istituti.
Qui l’intervento integrale di Marco Saba.
Qui l’intervento integrale di Franco Mostacci, “Crediti deteriorati e sofferenze bancarie negli anni della crisi”.
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