L’Ocse bacchetta il Governo: la disoccupazione giovanile è allarmante

lavoro111.jpg
I dati OCSE pubblicati oggi hanno sconfessato gli slogan del governo sull’aumento dell’occupazione giovanile.
L’Italia è l’ultimo Paese dell’area OCSE per occupazione giovanile. Il 52,8% dei giovani tra i 25 e i 29 anni ha un’occupazione, mentre la media nell’area OCSE è del 73,7%. In Europa, solo la Grecia, che non è stata inclusa nella classifica, starebbe peggio dell’Italia.
Dati davvero allarmanti che confermano le critiche del M5S alle politiche totalmente inefficaci di questo governo che, anziché far ripartire l’Italia, si è limitato a svenderla a multinazionali straniere e a far aumentare la precarietà nel mondo del lavoro.
Anche il dato che riguarda l’aumento dei giovani inattivi è allarmante. Ci sono sempre più giovani che non sono occupati, né ricevono alcuna formazione. Secondo il rapporto OCSE, infatti, il nodo di fondo è la scarsa occupabilità dei giovani, perché magari non hanno le competenze richieste dal mercato del lavoro o non possono usarle in modo produttivo.
La mancata formazione e qualificazione rilevata dall’OCSE va subito contrasta con l’introduzione di misure come il Reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle. Una misura che ha come obiettivo principale quello di formare e riqualificare i cittadini per poi accompagnargli nel reinserimento lavorativo.
Le politiche del governo che hanno visto come protagonista, il cosiddetto Jobs Act, si dimostrano, ogni giorno, un fallimento totale e solo una misura come il Reddito di cittadinanza può aiutare l’Italia a mettersi di nuovo in moto.
Subito, dunque, un cambio di rotta.