La Campania sotto ricatto grazie al PD #DeLucaVattene

Vincenzo De Luca, candidato del PD per le regionali in Campania, accanto al premier italiano Matteo Renzi.jpeg
De Luca, condannato in primo grado per abuso d’ufficio, inserito nella lista degli “impresentabili” stilata dalla Commissione parlamentare antimafia (il cui codice è stato votato dal PD), accusato anche per truffa aggravata e associazione per delinquere, è stato eletto come Presidente della regione Campania in totale violazione della legge Severino. Di fatto però De Luca dovrà essere dichiarato sospeso automaticamente dalla propria carica, una volta che avrà ottenuto la nomina di Presidente. Cioè appena nominato verrà dichiarato immediatamente sospeso di diritto, come prevede l’art. 8 della Legge Severino.
De Luca, dunque, non solo è fuori legge ma ha avuto la meglio per una manciata di voti: circa 67 mila. Voti questi inquinati e contaminati esattamente come la Terra dei Fuochi. Ma che faranno ancor più male e provocheranno ancor più danni per la Campania.
De Luca, infatti, ha ottenuto voti dall’Udc di Ciriaco De Mita, fiero avversario di Renzi a livello nazionale, ma anche e soprattutto da gente inqualificabile e impresentabile.
Tra questi c’è Tommaso Barbato, ex braccio destro di Clemente Mastella. Da più di un anno Barbato è indagato per una presunta compravendita di voti alle ultime elezioni politiche ed è stato diverse volte intercettato al telefono con Ferruccio Zagaria, cognato del capo clan dei Casalesi. Altri voti per De Luca sono arrivati dalla lista che ospita il consigliere regionale Carlo Aveta (quello che non ha rinnegato il Duce e che fu eletto con la Destra di Storace) il quale ha raccolto ben 1637 preferenze, da Enricomaria Natale (884 preferenze), il cui padre è stato accusato di essere il prestanome dei Casalesi, da Rosalia Santoro (1656 preferenze), moglie dell’editore del sito online Notix Nicola Turco, vicino a Nick ‘o merikano e da Attilio Malafronte (1021 preferenze), mister Calibro 12, il consigliere comunale di Pompei che nello scorso gennaio finì agli arresti domiciliari per una presunta compravendita di sepolture al cimitero comunale.
Insomma tutta gente che sarà già ben posizionata in fila indiana all’ingresso del Palazzo della Regione a batter cassa, a chiedere il conto, favori, incarichi, appalti, consulenze, ecc..
Un vero e proprio disastro e ricatto per la Campania che si ritroverà in un solo colpo ad avere: a) un Governatore condannato e già sospeso per la Severino; b) un eventuale consiglio regionale inquinato da gente impresentabile; c) e tanti favori da restituire alla politica del malaffare.
Tutto ciò ai danni dei cittadini campani e per grave responsabilità esclusivamente imputabile al PD.