Energia, M5S: “La falla del sistema incentivi: nessuna sanzione per chi truffa”

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Roma, 5 giugno 2015 – Quando in ballo ci sono circa 12 miliardi l’anno di incentivi erogati per le rinnovabili, tra fotovoltaico e le altre fonti, è possibile immaginarsi un sistema senza i soliti furbi?
Secondo il Governo, sì. Ci sono voluti molti anni, infatti, per emanare una disciplina organica dei controlli per gli impianti di produzione di energia elettrica, con un decreto del gennaio 2014. E per gli anni passati? Il vicepresidente della Commissione Attività produttive del M5S Davide Crippa, ha presentato una interrogazione in Commissione e dalla risposta del sottosegretario del Mise Simona Vicari abbiamo scoperto che “grande non è bello”. Il tasso di irregolarità è legato infatti alle dimensioni degli impianti: 34% nel 2012, con la maggior parte degli impianti controllati di grandi dimensioni e solo il 5% nel 2013, con un consistente numero di impianti di piccola taglia.
Il sistema sembrerebbe poi avere una gigantesca falla:
«Se dopo un controllo si scopre che un’azienda ha percepito soldi indebitamente è costretta a restituirli, viene rimodulato l’incentivo o bloccato l’accesso agli incentivi stessi per dieci anni ma non c’è una sanzione automatica per la frode. Cosa che invece accade a un normale contribuente in caso di errori nella dichiarazione dei redditi, per fare un esempio», ha commentato Davide Crippa. Insomma, «chi ha indebitamente incassato fondi destinati a un settore oggi in difficoltà, anche a causa del sistema di incentivi rimodulato a posteriori», sottolinea Crippa «se la cava con un’espulsione. Il ministero non dovrebbe prendere per acquisito questo dato ma adoperarsi per colmare il bug emerso»