Microcredito: c’è chi lo fa e chi ci mangia sopra. Aboliamo l’Enm

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Il M5S crede molto nel microcredito, nell’iniziativa diffusa e nelle piccolissime imprese che possono far ripartire il Paese dal basso. Ci crede moltissimo. Tanto da investirci le eccedenze di stipendio dei propri eletti.
Crediamo un po’ meno, però, al ruolo dell’Ente Nazionale per il Microcredito (Enm), un carrozzone mangiasoldi che ha resistito persino alla spending review targata Bondi “mani di forbice”, ai tempi del governo Monti.
La fisionomia attuale di questo ente risale al 2011. E’ assoggettato al controllo del ministero dello Sviluppo economico e può avvalersi di un contingente di personale non superiore a 20 unità.
Grazie ad esso, in teoria, viene estesa alle realtà microimprenditoriali la possibilità di avvalersi del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi. In tale contesto all’Ente è attribuito il compito di definire, di concerto con il Mise, i criteri soggettivi e oggettivi di accesso al fondo. Può anche stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati per alimentare le risorse della quota del fondo riservata al microcredito.
Il problema è che l’Enm non ha mai funzionato a dovere e ci costa 1,8 milioni di euro: soldi che finiscono quasi tutti in stipendi. Le “spese di funzionamento dell’Ente” impegnate nell’esercizio 2013 sono infatti pari a 1.039.816 euro e rappresentano quasi l’80% del totale delle spese correnti impegnate. Gli esborsi per l’acquisto di beni di consumo, servizi ed oneri di funzionamento nel 2013 sono invece cresciuti di quasi il 40% rispetto al 2012, sfiorando i 500mila euro. Un boom tale da suscitare persino l’attenzione della Corte dei conti, che ha bacchettato l’ente, chiedendo un taglio dei costi.
Come detto, la spending di Monti ha tentato di sopprimere l’Enm. Ma poi ha fatto un passo indietro. Per il M5S se ne può fare benissimo a meno. Anche perché abbiamo dimostrato, con la collaborazione del Mise, di aver fatto, in pratica, le sue veci dimezzandoci gli stipendi.
Ad abolirlo, a questo punto, ci penseremo noi. Abbiate fiducia. Vi terremo aggiornati.