Uranio impoverito:sì a commissione d’inchiesta, basta “zone grigie”

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Vogliamo che questa commissione di inchiesta, l’ennesima che si occuperà di uranio impoverito, sia quella che renda definitivamente giustizia ai nostri militari morti, che si sono ammalati gravemente, e alle loro famiglie. Per raggiungere questo scopo sarà necessaria la massima unità d’intenti, trasparenza e il superamento di quelle ‘zone grigie‘ che negli ultimi 20 anni hanno impedito di fare luce fino in fondo.

Oggi la Camera ha detto “sì” all’unanimità  alla proposta di legge abbinata M5S-Sel che prevede l’istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale. Nei prossimi due anni ci occuperemo di fare luce sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito i militari impiegati in missioni all’estero, nei poligoni di tiro e nei depositi di munizioni. Non solo: approfondiremo anche tematiche legate ai vaccini e alle loro modalità di somministrazione, ai rischi connessi al gas radon e all’amianto con i quali i militari sono a contatto.

Sono ancora tanti, troppi i dubbi e gli aspetti poco chiari intorno a questa drammatica vicenda, a partire da tesi scientifiche non coincidenti circa la causa delle patologie. Quel che è certo, invece e che tanti nostri ragazzi che hanno servito la Patria e che sono stati dimenticati dalle istituzioni e snobbati dalle autorità, che ha lasciato cadere un velo di omertà su questa tragedia.

Per tutte queste ragioni ci aspettiamo la massima collaborazione, da parte di tutti. In caso contrario, denunceremo ostruzionismi sia in sede istituzionale che in pubblico.

Ricordiamo che in base alle stime di osservatoriomilitare.it sono oltre 3.600 i nostri militari che si sono ammalati dopo aver operato in missioni nei Balcani, in Iraq, e in Afghanistan e, di questi, 318 sono morti.

A questi cittadini italiani, che hanno servito il Paese, dobbiamo verità e vicinanza da parte delle Stato. Un dovere che spetta in primis alle nostre Forze Armate: proprio il rispetto verso la Patria che servono e difendono non può andare di pari passo con il trincerarsi ulteriormente dietro alle gerarchie.