Fuori la politica (e i politici) dalla Rai

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“La riforma della Rai non può essere una militarizzazione della televisione pubblica da parte del governo. Il disegno di legge che si sta discutendo in Senato non ci piace per niente, ma nonostante ciò proviamo ogni giorno con serietà a migliorarlo. La priorità adesso è inserire paletti più rigidi per le incandidabilità: chi ha fatto politica negli ultimi anni non può far parte del cda Rai”. Lo affermano i parlamentari 5stelle della commissione di Vigilanza Rai e della commissione Telecomunicazioni del Senato.

“Non accettiamo le ipocrisie del Pd – attaccano i 5stelle – se è vero che c’è un’apertura per la modifica di una riforma degna di regimi totalitari di stampo sovietico lo dimostrino con i fatti. E’ fondamentale ragionare sui paletti dell’incandidabilità: è inaccettabile che nel consiglio di amministrazione sieda chi ha rivestito cariche elettive, di governo o di partito negli ultimi anni. Su questo tema c’è un nostro emendamento, basta votarlo”.

“Da parte nostra – concludono i portavoce 5stelle – non ci sono barricate, ma proposte di merito per migliorare un provvedimento che riteniamo pessimo. Abbiamo presentato meno di quaranta emendamenti, per questo ci aspettiamo un atteggiamento positivo da parte della maggioranza per rendere il ddl Governance un testo migliore. Se così non fosse avremmo la conferma che il Patto del Nazareno 2.0 è pronto a rioccupare la Rai“.