Ilva: il governo riapre subito l’altoforno killer

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Il Governo non si ferma nemmeno davanti ai morti. Qualche minuto di silenzio in Aula, e poi si bypassa la giustizia con l’ennesimo decreto ad hoc: l’ottavo decreto Salva-Ilva, che riapre subito quell’altoforno 2 che appena lo scorso 8 giugno condannò un operaio ad una morte orribile.
Il Governo con poche righe dissequestra gli impianti spiegando l’intervento normativo come un “necessario bilanciamento tra esigenze di continuità produttiva e salute del lavoro”.
Sono proprio queste le parole vergognose scritte nell’ottavo decreto Ilva.
I sindacati si girano dall’altra parte, mentre i lavoratori rientrano in un ambiente lavorativo pericoloso, mettendo a rischio la propria vita.
Non accadde così all’indomani della tragedia della Thyssenkrupp. Nella stessa identica situazione l’allora governo Prodi non si sognò di scavalcare le decisioni della procura di Torino e far riaprire gli impianti. Anche Guariniello sbalordisce: «Da tanti anni mi occupo di sicurezza sul lavoro e non avevo mai visto una cosa del genere».
Secondo la mente illuminata del Governo basterebbe una Piano recante “misure e attività aggiuntive per la sicurezza del lavoro” per far tornare tutto a posto, ma naturalmente si tratta dei soliti comodi auspici: non c’è traccia di tempi e modalità di applicazione, neanche un passaggio nelle abituali slide.
Sicuramente chi ha scritto queste follie fa finta di non sapere che la legge 81/2008 imponeva già in capo ad Ilva e al datore di lavoro, (NON DELEGABILE) la valutazione e la responsabilità sulla sicurezza del lavoro e l’eliminazione dei rischi. E forse non ricorda che proprio quella legge prevede l’allontanamento dal posto di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato? C’è chi si può permettere di “scordarsi” le leggi, evidentemente.
Di fatto il Governo Renzi sta ammettendo che Gnudi, (Datore di Lavoro), è colpevole di non rispettare i dettami sopra riportati della legge 81/2008, al punto da imporre oggi un Piano di “misure e attività aggiuntive per la sicurezza sul lavoro”. Ma in realtà si fa solo finta di creare una nuova procedura, farlocca, che dovrebbe attuare quanto le norme sulla sicurezza del lavoro dovevano già fare al fine di evitare incidenti mortali come quelli già accaduti. Siamo al ridicolo.
Anche i sindacati fanno finta: di credere a questo assurdo balletto. Ma noi no, noi non siamo abituati a tacere davanti a simili prese in giro.