Il vergognoso caso dei pescatori italiani “sequestrati” in Gambia: finalmente l’udienza

corde pesca.jpg “Il capitano abruzzese Sandro De Simone e il macchinista marchigiano Massimo Liberati sono stati arrestati in Gambia e lì trattenuti dal mese di febbraio. Si trovavano a bordo del peschereccio Idra Q quando sono stati fermati per una rete da pesca dalle maglie più strette rispetto alla norma di qualche millimetro” lo ricorda nell’Aula di palazzo Madama la senatrice Serenella Fucksia del M5s.
“Domani, giovedì 15 luglio, è prevista un’udienza che ci auguriamo possa essere decisiva per chiudere la terribile vicenda. I pescatori sono stati incarcerati e poi trattenuti a Banjul, la capitale del Gambia, fino allo scorso 19 maggio, quando l’imbarcazione è stata dissequestrata e almeno il Capitano Sandro De Simone ha potuto fare ritorno in Italia” prosegue la senatrice.
“Non è stato così invece per il marinaio Massimo Liberati, per il quale si sono susseguite udienze su udienze e che, pur essendo scarcerato, è trattenuto in Gambia da oltre 5 mesi, costretto a recarsi presso le autorità marittime due volte alla settimana per la firma obbligatoria” ricorda Fucksia.
“Due connazionali hanno dovuto subire il carcere per diversi giorni in una camerata con 96 detenuti, senza neppure un letto, in una cella con criminali di ogni tipo, un processo farsa e cinque mesi di lontananza forzata dall’Italia”.
Si può rimanere “ostaggio” in questo modo vergognoso di un altro paese? Ma soprattutto: è possibile che il nostro Stato non riesca a tutelare i diritti dei propri cittadini all’estero? Qual è, ci chiediamo, il prestigio e la credibilità, della diplomazia italiana? Chiediamo alla Farnesina di adoperarsi per far tornare a casa Massimo Liberati il prima possibile” chiude la senatrice Fucksia.