Intercettazioni Renzi, Governo non risponde e minaccia bavaglio alla stampa

bavaglio.jpg

Napolitano sotto ricatto, “tenuto per le palle” dall’ex capo della polizia e dei servizi segreti, Gianni De Gennaro, e dal plenipotenziario berlusconiano, Gianni Letta. Matteo Renzi che annuncia la presa del Palazzo ai danni di Enrico Letta, reo di non aver nominato Adinolfi alla più alta poltrona della Guardia di Finanza, e che rivela di aver in tasca l’accordo con Berlusconi – mentre sbandierava ai quattro venti l’abboccamento col M5S (ricordate #BeppeFirmaQui) – un settimana prima della sigla del Patto del Nazareno.

Roba da Repubblica fondata sul ricatto ma che, per il Governo Renzi, non vale nulla. Nessun esponente del Governo era presente alla cena intercettata dalle cimici ambientali del Noe dei carabinieri e la telefonata fra Adinolfi e Renzi – sì, quella in cui il generale della Gdf gli dà dello “stronzo” – era una conversazione di qualche secondo per il compleanno dell’allora sindaco di Firenze. Così l’ha spiegata il ministro Maria Elena Boschi in risposta all’interrogazione illustrata dai portavoce alla Camera, Daniele Pesco e Francesca Businarolo.

Ma, la ministra ha anche lanciato un avvertimento: dopo aver stigmatizzato l’uscita sui giornali della notizia, ha concluso il suo intervento affermando che ‘purtroppo non è la prima volta, speriamo che sia l’ultima‘.

“Un frase che sa di minaccia e di avvertimento per quel poco di stampa libera che ancora resiste nel Paese. Su questo punto siamo pronti a issare le barricate: i cittadini devono essere informati sulla condotta dei propri governanti” hanno risposto i deputati M5S.