La Costituzione merita un rigoroso rispetto

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Il Presidente del Consiglio è ormai allo sbando. Vuole a tutti i costi modificare la Costituzione. E’ il suo principale pensiero dalla mattina, alla sera. Mentre il debito pubblico italiano continua ad aumentare senza sosta, il Presidente del Consiglio pensa solo a cambiare la nostra unica fonte di salvezza: la Costituzione.
Prima cerca e trova l’accordo con Berlusconi, creando dissidi all’interno del PD e scaricando d’un colpo Bersani, Bindi, ecc. In un intreccio di patti occulti iniziati quando ancora c’era Letta. Poi, rotto il patto, si rivolge ai fuoriusciti, agli spaesati, a coloro che si ritrovano senza più un gruppo politico di appartenenza, cercando di conquistarli con la sua apparente verve di politico vissuto. Poi vede che i numeri ancora non ci sono e si rivolge al pluririnviato a giudizio Verdini. Poi tenta di recuperare nuovamente i voti della minoranza del suo partito. Poi si rivolge, persino, ai cosentiniani, finiti nello scandalo dell’arresto per mafia del membro della Commissione antimafia Sarro.
Insomma, di qua e di là, come un mercante alla continua ricerca di qualche voto. Il tutto, come se fosse semplicemente un gioco, un puzzle da riempire.
La Costituzione merita un rigoroso rispetto, merita devozione. Ammette sì qualche modifica, ma solo con una larga e coesa maggioranza, quella cosiddetta qualificata. Ma, comunque, sempre una solida maggioranza.
In questo modo, invece, nel modo portato avanti dal Presidente del Consiglio, è davvero uno scempio. E’ una vergogna. E’ indecente.
Senza i numeri e prendendo voti dove capitano, anche da personaggi che hanno addirittura tradito la Costituzione, il Presidente del Consiglio si assume una responsabilità davanti alla storia. Una responsabilità che non gli compete e che nessuno, tra l’altro, gli ha mai conferito.
Si fermi, prima che sia troppo tardi.