Legalizzazione: una questione di giustizia

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“La legalizzazione della cannabis tramite la possibilità di una piccola coltivazione ad uso personale, il sostegno alla cannabis per uso terapeutico, e la commercializzazione, permetterebbe non sono solo maggiori entrate per lo Stato (risorse che sarebbero tolte alla criminalità organizzata), ma allevierebbe il peso dei tribunali e delle forze dell’ordine che si potrebbero occupare di reati più gravi come mafia corruzione, furti e rapine. A livello internazionale si è dimostrata l’efficacia della legalizzazione e del controllo della cannabis che sta aumentando sempre più, la stessa DNA nella sua relazione ha auspicato un cambio di passo sul tema”.
I membri della commissione Giustizia esprimono soddisfazione per il traguardo raggiunto dal lavoro dell’intergruppo. Vittorio Ferraresi, capogruppo in commissione Giustizia sottolinea come: “la tematica della cannabis sia realmente trasversale, infatti il lavoro è stato veloce e proficuo. L’intergruppo ha recepito al 99% la proposta del M5S sulla coltivazione personale e associativa di cannabis, che è il primo pilastro della proposta di legge sottoscritta da ben 87 deputati del M5S. Tengo a sottolineare che la stessa sarà sostenuta dal M5S ma nel contempo saranno presentati emendamenti che la riportino il più possibile a quella a prima firma Ferraresi, che è passata sul portale LEX del M5S. La tematica non può essere più affrontata con pregiudizi ma con intelligenza. Nel mondo ormai si moltiplicano gli esempi virtuosi di una legalizzazione ragionata e controllata, non possiamo che seguire questi esempi che permettono di togliere di mano alle mafie un mercato proficuo. Le risorse che vengono risparmiate e recuperate avranno una sicura ricaduta positiva sulla società. Il proibizionismo ha fallito. Noi vogliamo affrontare con il nostro apporto una tematica complessa e delicata ma da cui non si può più prescindere”.