Impignorabilità della prima casa: al Senato inizia l’esame della proposta M5S

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In Commissione riunita Giustizia e Finanza al Senato ha avuto inizio l’esame sulla proposta di legge promossa e sostenuta dal M5S nella Regione Sicilia (atto n. 1720), ratificata all’unanimità dall’Assemblea regionale, che prevede l’impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all’esercizio di imprese, arti e professioni e la riforma del sistema di riscossione esattoriale.
Uno dei principali punti del programma del M5S. Una proposta seria e realistica che tende, non a cancellare i crediti, ma sostanzialmente a differirli in alcune e limitatissime ipotesi e a sospendere temporaneamente le procedure di espropriazione della prima casa. La misura che serve a sostenere i cittadini e le imprese che si trovano in oggettiva difficoltà, strozzati dalla crisi economica e dall’incapacità di un Governo che tende la mano alle Banche e all’austerità ma che dimentica tutti coloro che rischiano di perdere, con un pignoramento e in un solo attimo, tutta la loro vita, tutte le loro speranze.
Tra l’altro, è bene ricordarlo, molte procedure esecutive promosse dalle banche sulla prima casa dei cittadini, risultano essere infondate ed illegittime, considerato che sempre più spesso vengono accertati dai Giudici richieste di interessi, da parte degli istituti di credito, usurari e, dunque, richieste illecite.
Sul punto si è espressa già la Corte di Cassazione (terza sezione civile) con sentenza n. 19270 del 12 settembre 2014 (qui il testo: Testo-Sentenza-n -19270-2014.pdf) mediante la quale ha ordinato, all’agente della riscossione (Equitalia), di cancellare il procedimento di pignoramento nel caso in cui l’abitazione in questione fosse la prima e unica di proprietà del debitore. Tesi, confermata, anche da un’altra sentenza, in questo caso della Corte di Giustizia Europea, la quale ha impedito alle banche e alle finanziarie che abbiano stipulato contratti con i clienti provvisti di clausole abusive di pignorare (quantomeno) la prima casa.
In sostanza molti pignoramenti sarebbe nulli, anche in virtù delle clausole vessatorie imposte dalla banche. Ma, considerato le scarse risorse economiche di coloro che subiscono un pignoramento e gli ingenti costi processuali per difendersi in una causa di espropriazione, moltissimi cittadini e imprese subiscono passivamente il pignoramento dell’unica casa che hanno a disposizione o il pignoramento dei macchinari e attrezzature propedeutiche ad esercitare l’attività di impresa, nella più totale indifferenza della politica.
Come è successo qualche giorno fa, quando sia il Governo che la Maggioranza hanno bocciato la mozione presentata dal M5S alla Camera mediante la quale si chiedeva la “sospensione per 36 mesi delle espropriazioni immobiliari per gli italiani che rischiano di perdere la prima casa” e “l’istituzione di un fondo di 10 milioni di euro per sostenere le circa 11.000 famiglie in difficoltà”.
Le banche in tutti questi anni e grazie all’attuale Governo hanno avuto enormi privilegi e ottenuto ingenti risorse economiche. E’ giunto, dunque, il momento di un vero cambio di rotta. E’ giunto il momento che la politica torni a risolvere i problemi della gente in difficoltà, dando loro una dignità ormai perduta.
Oggi in Commissione Giustizia e Finanza al Senato tutti i partiti e tutte le forze politiche hanno modo di potersi riscattare. Il Movimento 5 Stelle è in prima fila, assieme a tutti coloro che vogliono portare avanti la suddetta proposta di legge.