Gioco d’azzardo: contro le mafie prima mossa approvare legge alla Camera e contratto servizio Rai

dia.jpg

ROMA, 22 luglio – “L’operazione ‘Gambling’ della Dia, è la prova più evidente del fatto che il gioco d’azzardo sia una grande fonte di guadagno per la criminalità organizzata e che questo Paese ha immediato bisogno di una seria legge che contrasti e regoli in modo efficace il fenomeno. Noi siamo sempre stati pronti ad agire in tal senso e lo prova il fatto che, la scorsa settimana , abbiamo inviato una lettera alla Presidente della Camera per chiederle di sbloccare la calendarizzazione della Proposta di Legge costruita dalla commissione Affari Sociali e che, da nove mesi, la maggioranza tiene in naftalina”.

Lo affermano i deputati Massimo Baroni e Matteo Mantero e il senatore Giovanni Endrizzi.

“Insieme al rilancio della Pdl, la prima mossa che la politica dovrebbe compiere è la firma del contratto di servizio della Rai, presentata dal presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, che tra l’altro prevede il divieto della pubblicità dei giochi sui canali pubblici. L’inasprimento delle pene può essere un ulteriore tassello, ma riteniamo che non sia quello lo strumento di partenza per contrastare il fenomeno.

La realtà e che questi anni l’offerta dei giochi è stata enormemente ampliata, anche con la motivazione di voler così contrastare l’indotto dell’illegale. Alla prova dei fatti queste politiche si stanno rivelando inefficaci: la criminalità organizzata si è infiltrata e integrata all’interno del mondo dell’azzardo legale e si avvale di questo mercato per ampliare il proprio business e per riciclare denaro sporco. I numeri dell’odierna operazione sono un campanello d’allarme forte e chiaro: 41 arresti, sequestro di 56 società, 45 delle quali operavano in Italia nel settore dei giochi e delle scommesse, per un volume d’affari complessivo di 2 miliardi di euro”.