Ilva, rinvii a giudizio sono parabola di classe politica complice

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Roma, 23 luglio 2015 – «Nelle stesse ore in cui la maggioranza votava la vergognosa fiducia al dl fallimentare che- ancora una volta – salva l’Ilva mettendo in pericolo la vita di centinaia di lavoratori, dal tribunale di Taranto arrivava la notizia del rinvio a giudizio di 47 imputati del processo Ambiente Svenduto. Compreso l’ex governatore e leader di Sel Nichi Vendola e la stessa società Riva. È la parabola di una classe politica e dirigenziale che pur di rimanere arroccata sulle poltrone si spalleggia con atti incostituzionali, decreti per auto-assolversi». È il commento dei parlamentari del M5S.
«Da sempre noi del M5S denunciamo i tentativi di tenere in vita con il respiratore artificiale un’azienda che – nonostante quello che stanno dicendo i commissari in audizione – è bollita, vecchia, e complice del decadimento ambientale di una città e della tragedia sanitaria con cui i cittadini devono misurare ogni giorno. Per Taranto deve esserci un altro destino, senza acciaio, con la riconversione, un’economia differente è possibile. Ma certo non con questa classe dirigente che sta in tutti i modi cercando di preservare solo se stessa. E per farlo ha scritto ben ottodecreti».
«Vendola dice che andrà al processo con la coscienza pulita – concludono i parlamentari – Noi gli rispondiamo che nessuno di coloro che hanno detenuto il potere e non hanno realmente contribuito alla chiusura di un processo produttivo vetusto progettando e provvedendo alle reali alternative economiche, nessuno di loro può avere la coscienza pulita».