Olimpiadi: M5s, su candidatura Roma 2024 Malagò e Montezemolo visionari

roma 2024.jpg “Sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 il presidente del Coni e il presidente del comitato organizzatore hanno sfoderato in Senato un ottimismo a dir poco visionario, ignorando la realtà di un’amministrazione cittadina che ha perso la sua credibilità con l’inchiesta Mafia capitale” lo affermano i senatori del M5s Stefano Lucidi, Paola Taverna, Michela Montevecchi ed Enza Blundo dopo l’audizione in VII Commissione a Palazzo Madama di Giovanni Malagò e Luca Cordero di Montezemolo.
Malagò e Montezemolo ci hanno prospettato una Roma olimpica bellissima, pulita, dotata di infrastrutture e pronta alla sfida con il mondo. Un progetto con alcuni punti di forza: rivalutare le vecchie infrastrutture di Roma ’60, quelle al Flaminio e realizzare il nuovo villaggio olimpico di Tor Vergata. Un progetto a impatto zero che sarà gestito, a loro dire, insieme alle associazioni ambientaliste. Ci chiediamo – proseguono i pentastellati – se candidare questa amministrazione a gestire un budget di sei miliardi di euro sia un tema classificabile sotto la parola ecologia”.
“Al momento sembrano solo proclami illusori e scollegati dalla realtà. I due presidenti non hanno minimamente accennato alla situazione attuale del comune di Roma, al caso Mafia Capitale e quanto potrà condizionare non solo la candidatura italiana ma la scelta della città e l’eventuale gestione della fase preparatoria dei giochi” insistono i parlamentari.
“Malagò e Montezemolo non hanno avuto il coraggio di prendere atto di una città amministrativamente allo sbando. Nessun accenno alle situazioni di degrado del centro e della periferia romana. Vogliono istallare il villaggio olimpico a Tor Vergata e citano il policlinico di zona come un esempio di alto livello, ma forse non sanno dell’ennesimo episodio di malasanità che si è consumato proprio lì al pronto soccorso – concludono i senatori -. Dulcis in fundo: Malagò e Montezemolo esortano a rompere una volta per tutte il nesso grandi opere – appalti – corruzione, altrimenti è finita e tutti a casa. Quest’ultima frase non ci è nuova!”