P.A.: solo tagli e deleghe in bianco

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Un’altra delega in bianco da parte del Governo è stata approvata in Aula al Senato. Si tratta del DDL n. 1577 concernente la riorganizzazione della P.A., strettamente legato al provvedimento dello scellerato Sblocca Italia. Quello che porterà trivellazioni, fori, abusi edilizi, condoni, corruzione e alimenterà le ecomafie. Ed infatti, la nuova delega voluta dal Governo, consentirà alle Pubbliche amministrazioni, nonchè ai gestori di beni e servizi di applicare l’istituto del silenzio – assenso anche nei casi in cui le attività possano collidere con la tutela dell’ambiente, del territorio, del paesaggio e della salute del cittadino. Sono stati previsti, infatti, (solo) 90 giorni affinchè venga reso l’assenso. Decorso il quale, in mancanza di risposta (persa nel marasma burocratico..), anche da parte delle sovrintendenze (che hanno il compito di tutelare beni culturali e artistici) l’attività di deturpazione del paesaggio e del patrimonio culturale può essere eseguita senza ulteriori ostacoli e senza alcuna responsabilità diretta nel caso in cui vengano provocati danni.
Verranno fortemente limitati gli interventi dei portatori di interessi collettivi nelle conferenze di servizi. I cittadini, infatti, che saranno interessati a tutelare i propri diritti, avranno sempre meno potere di farsi ascoltare. La delega, tra l’altro, non prevede nuove ed adeguate sanzioni per i Dirigenti Pubblici che si rendono artefici di gravi inadempimenti, nè prevede un limite massimo per gli stipendi di questi ultimi, nè specifici criteri di meritocrazia. D’altro canto, invece, sono stati soppressi i Segretari Comunali, con la conseguenza che i Sindaci non avranno più limiti a porre in essere azioni illecite, venendo meno un controllo di legittimità che garantivano, comunque, i Segretari Comunali.
Verranno, inoltre, geneticamente snaturate le funzioni e le specifiche competenze del corpo di polizia forestale che andranno ad accorparsi, in maniera eterogenea e casuale, in altri e differenti corpi di polizia (forse nei carabinieri). Con la grave conseguenza che ci sarà sempre meno controllo e tutela capillare del territorio e dell’ambiente e sarà più semplice danneggiarlo. Tutto ciò senza che ci sia stato un vero risparmio della spesa pubblica.
La delega prevede, inoltre, che il governo disciplini i regimi di proprietà e di gestione delle reti nel settore dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, gas, energia, rifiuti, ecc.) senza però specificare entro quali limiti, con quali modalità, con quali vincoli e, soprattutto, con quali finalità verranno adottati i provvedimenti attuativi del Governo. Si pensi alla gestione dello smaltimento dei rifiuti, all’acqua pubblica, che potrebbero subire ulteriori privatizzazioni a discapito, come sempre, dei cittadini ed in favore delle solite lobby.
Da ultimo, la delega prevede un illimitato accentramento di potere direttivo e decisionale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che avrà anche il compito di indirizzo politico su tutta la PA, nonchè prevede un’autorizzazione al Governo per modificare e abrogare disposizioni di legge (ordinarie, vigenti, discusse e votate in Parlamento) alle quali il Governo stesso, dolosamente e colposamente, non ha mai dato esecuzione. Il tutto senza passare dal Parlamento.
In sostanza un provvedimento inefficace, disorganico ed incompleto, al quale il M5S ha detto no.