Digitaltax, ci risiamo. Cosa ha fatto Renzi nel semestre europeo?

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Roma, 15 settembre 2015 – «Evidentemente a corto di idee ma sempre prodigo di annunci Renzi nella puntata di Otto e mezzo di ieri ha dichiarato che dal 1° gennaio 2017, ma con norme previste già nella prossima legge di stabilità, il Governo introdurrà una digitaltax per tassare gli operatori internet. Come ricordato dallo stesso Renzi da due anni si discute di iniziative nazionali in questo settore (Google tax, webtax, ora digitaltax): ricordiamo i tentativi del duo Boccia-Boccadutri sonoramente bocciate dalla Commissione europea. Ora Renzi torna alla carica facendo per l’ennesima volta marcia indietro rispetto a quanto sostenuto qualche tempo fa»: è il commento dei deputati del M5S in Commissione Trasporti
«Come M5S abbiamo sempre sostenuto che è giusto tassare chi genera profitti nel nostro Paese ma è necessario farlo in una cornice europea. Cosa ha fatto Renzi durante il semestre di presidenza del Consiglio UE? Niente di niente tranne i soliti annunci. Iniziative unilaterali su questo tema, oltre ad esporci a prevedibili procedure di infrazione, non produrrebbero che ulteriore arretratezza in un settore, come il mondo internet, nel quale per l’assenza di interventi concreti da parte del Governo siamo fanalino di coda a livello europeo. Vigileremo quindi su questa nuova proposta di Renzi non appena prenderà forma per evitare brutte figure al nostro Paese e scongiurare che a pagare le conseguenze di scelte politiche sbagliate siano i piccoli operatori italiani che tra mille difficoltà svolgono business in rete. Renzi piuttosto che pensare a nuove tasse si occupi di destinare risorse per la realizzazione della banda larga e ultralarga di cui il Paese ha sempre più bisogno».

Ecco come Renzi ha cambiato idea!