“Renzomandati”: così il premier avvelena l’Italia

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“Se la meritocrazia ‘è l’unica medicina per l’Italia’, Renzi le ha dato il veleno”. Così i parlamentari 5 stelle commentano, citando lo stesso premier, l’articolo di copertina del prossimo numero de L’Espresso.
“E’ impressionante – continuano i 5 stelle – il numero di persone che l’ex sindaco di Firenze ha piazzato in tutti i posti del potere, dalla burocrazia statale a tutte le aziende partecipate e controllate, con assoluta noncuranza dei criteri di competenza, affidabilità e performance, che dovrebbero essere la bussola quando si nominano manager pubblici, pagati coi soldi dei cittadini, e sulle cui mani si concentrano le sorti economiche e sociali del Paese”.
“La notizia delle amabili chiacchierate tra il presidente Cdp Costamagna e Bisignani ci indignano, ma non ci stupiscono – insiste il M5S – D’altronde avevamo già denunciato con atti parlamentari gli intrecci, emersi nell’inchiesta sulla P4, tra il faccendiere e i vertici di alcune società pubbliche, tra cui Consap, Poligrafico, Ferrovie ed Eni. E avevamo già messo nel mirino, ad esempio, le nomine dell’avvocato di fiducia di Renzi, Alberto Bianchi, in Enel, di Luisa Todini in Poste o di ex politici come il centrista Roberto Rao sempre in Poste e l’ex viceministro Marta Dassù nel cda Finmeccanica”.
“Renzi – aggiungono i capigruppo di Camera e Senato, Giorgio Sorial e Gianluca Castaldi – ha avuto la sfacciataggine di fregarsene dei cittadini e attingere fra i suoi amici personali, gli amici degli amici, finanziatori della sua fondazione ‘Open’, frequentatori della ‘Leopolda’ e, per non dispiacere ai poteri forti, una lunga serie di politici trombati, vecchi boiardi di Stato e persone con curricula imbarazzanti. Il MoVimento 5 Stelle ha da sempre denunciato la sfrontatezza di un premier che, al grido di ‘rottamazione’, ha sparso fumi negli occhi degli italiani e intanto – concludono – ha steso i suoi tentacoli sulle istituzioni”.