Colosseo: il Governo usa scuse per negare diritti dei lavoratori

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ROMA, 23 settembre 2015 – “Il Governo prende fischi per fiaschi, ma lo fa strumentalmente, sfruttando il pretesto di un’assemblea sindacale per attaccare il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione, assimilando una legittima assemblea sindacale, convocata secondo i termini di legge e autorizzata dalla Soprintendenza, a una protesta vera e propria”.

Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato.

“L’obiettivo evidente dell’Esecutivo è quello di zittire i lavoratori, comprimendo ulteriormente il loro potere di contrattazione attraverso l’equiparazione della fruizione dei beni archeologici a servizi come l’assistenza negli ospedali o il trasporto pubblico locale.

E pensare che qualche esponente di governo, per giunta nei guai con la giustizia, si è permesso di definire l’assemblea dei lavoratori ‘un reato in senso lato’. Dopo aver demolito l’articolo 18, l’esecutivo punta, con il decreto Franceschini, ad assestare un altro colpo allo Statuto dei lavoratori. Franceschini dice di aver risolto il problema degli arretrati da pagare per il 2015, ma lo ha fatto con grave ritardo e in modo sospetto, proprio in contemporanea all’assemblea sindacale. 

Noi chiediamo di aprire subito un tavolo, di concerto con le rappresentanze sindacali, sugli straordinari futuri e sul mancato rinnovo del contratto”.