La corruzione spreme la sanità ma il Governo preferisce tagliare

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ROMA, 28 settembre 2015- “Il rapporto della Guardia di Finanza, che stima i danni erariali nei confronti della sanità in 800 milioni di euro nel solo primo semestre 2015, certifica che sprechi e corruzione continuano a dilapidare le casse pubbliche e il comparto salute. Per realizzare un serio programma di razionalizzazione e risparmio, Governo e i partiti dovrebbero aggredire alla radice questi fenomeni ma, invece, preferiscono adottare tagli orizzontali, penalizzando i cittadini. Tanto per intenderci: l’inaccettabile decreto sull’appropriatezza prescrittiva dovrebbe portare a un risparmio per le casse dello Stato di 108 milioni: una cifra risibile rispetto ai numeri appena citati”.

Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali commentando il rapporto delle Fiamme Gialle.

“Ricordiamo che, secondo l’Ispe, complessivamente il giro d’affari legato alla corruzione in sanità ammonta a 5-6 miliardi di euro. Di fronte a questa emorragia economica e di legalità, il Governo non sta adottando alcuna misura di forte contrasto e, anzi, i partiti fanno ostruzionismo nei confronti di chi, come noi, vuole vederci chiaro. La nostra proposta di legge per l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla corruzione in sanità, infatti, è stata totalmente insabbiata dal Pd e dagli altri partiti. Evidentemente non vogliono che andiamo a guardare in profondità all’interno di un sistema di corruzione nel quale la politica gioca un ruolo di primo piano”.