Dieselgate, costruttori antiquati. L’Italia perde un importante treno

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Roma, 21 ottobre 2015 – «È scandalosa la posizione dei costruttori degli autoveicoli sul dieselgate. Non è confondendo i dati, facendo il gioco delle tre carte con le tabelle che si affronta in materia seria e matura il problema». È il commento dei deputati del M5S nelle Commissioni Attività produttive e Ambiente all’audizione odierna del presidente di Anfia Roberto Vavassori in merito allo scandalo Volkswagen.
«Infatti – precisa Davide Crippa – nel presentare le tabellesull’inquinamento da CO2 si è furbescamente fatto confusione con NOx: hanno limiti normativi e parametri tabellari completamenti differenti, paragonando di fatto mele con pere. I riflessi sull’ambiente ci sono eccome».
«Dai costruttori ci saremmo aspettati – sottolinea Crippa – un’attenzione maggiore verso il vettore elettrico e una richiesta a spingere sulla mobilità elettrica nazionale, che avrebbe una immediata ricaduta sul trasporto pubblico locale e quindi con benefici per l’indotto. Parliamo di uno dei settori più innovativi a livello internazionale, con maggiori possibilità di sviluppo, e invece ci troviamo ancora a parlare di euro 5 e 6 su motori a combustione e a gasolio. Con ipotesi e previsioni che vengono portati alla Camera come se fossero innovativi. Siamo al medioevo dei trasporti pubblici».
In Commissione c’è stata anche l’audizione del presidente di Confindustria Squinzi: «Il caso Volkswagen – sottolinea il deputato M5S Mattia Fantinati – mette in luce la loro capacità di influenzare il governo tedesco, che sicuramente sapeva, e i controlli: nel caso VW il controllore ed il controllato erano la ditta stessa, e a pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori e i consumatori. Confindustria deve evitare che le grandimultinazionali siano prepotenti sfruttando le loro dimensioni».