Mafia, sistema Saguto replicabile con la legge del Pd

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“Con la legge approvata in commissione non si scongiura la possibilità che si verifichi nuovamente un ‘caso Saguto’: non è prevista alcuna incompatibilità nell’attività degli amministratori giudiziari rispetto ai giudici che li hanno nominati. I paletti più stringenti presenti nella legge sono stati inseriti solo grazie a un nostro emendamento”. Lo dichiarano i deputati M5S della commissione Giustizia con Riccardo Nuti, membro dell’Antimafia.
“Con questo provvedimento, contrariamente a quanto sostiene Mattiello, non saranno snelliti i tempi, perché restano quelli annosi della giustizia italiana. Nei fondi a disposizione delle aziende sequestrate c’è una formula magica, ‘piani di valorizzazione’, che consentirà agli amministratori di utilizzare fondi pubblici per qualunque cosa, senza limitazioni. Infine l’agenzia dei beni confiscati è stata sì rafforzata, ma nella sua veste di ‘carrozzone’: sono aumentati tavoli e comitati consultivi e mantenute due sedi diverse a Roma e Reggio Calabria”.
“Mattiello evita di spiegare il ruolo predominante che avrà Invitalia, società del Mef, che in virtù dei continui rossi in bilancio presentati negli ultimi anni, è stata scelta come soggetto principe nella gestione delle grandi aziende sequestrate alla mafia. ‘L’onestà non può essere introdotta per legge’ ci ha rimproverato Mattiello quando chiedevamo di inserire incompatibilità tali da far si che non si ripeta mai più un caso Saguto. E per noi è inaccettabile – concludono i deputati M5S – Mattiello sostiene che questa legge darà i suoi frutti, noi speriamo solo che non siano avvelenati e per questo ci batteremo in aula per una legge veramente efficace”.