Beni confiscati alla mafia, Camera nel caos. Il M5S scrive alla Boldrini

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Il Parlamento deve discutere la proposta sui beni confiscati alla mafia, e la Camera piomba nel caos.
Il provvedimento si chiama “Misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”, ma molto semplicemente punta ad organizzare la gestione delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie. Per consegnarle ai cittadini se i colpevoli sono condannati, oppure restituirle in perfette condizioni se la persona sotto processo risulta innocente.
Eppure l’iter è diventato subito complesso e contorto, con il caos a farla da padrone.
Prima si fa una legge di 58 articoli (Bindi, PD), poi diventano 51 (Mattiello, PD), da discutere in aula in appena 60 minuti. Il M5S protesta. Poi il PD in commissione Giustizia complica ulteriormente la situazione, e tira fuori una nuova proposta di legge di soli 30 articoli. Un accorpamento che finge di semplificare, ma in realtà cambia la sostanza del Codice Antimafia.
Inoltre, viene chiesto il parere delle Commissioni permanenti e delle Commissione per la legislazione… ma sul testo vecchio, di 51 articoli, del 29 ottobre! Dopo la presentazione del testo definitivo di 30 articoli, i pareri appena espressi dalle Commissioni diventano nulli.
Lunedì 9 novembre c’è la scadenza degli emendamenti, si dovrà cominciare a discutere in aula, e non si capisce proprio come sarà possibile su simili basi pasticciate. Un po’ di rispetto per il Parlamento è fuori moda? Così, abbiamo scritto alla Presidente Laura Boldrini affinché blocchi i lavori e rimandi tutto in commissione.
Resta il dubbio sui motivi di tutta questa baraonda. Semplice incompetenza (non che ci stupisca), oppure c’è di più? Forse il PD ha un po’ troppa fretta di consegnare al carrozzone Invitalia Spa i beni sequestrati e confiscati alle mafie, come previsto da una loro proposta. Li invitiamo alla calma: quando si tratta di combattere la mafia seriamente la fretta è pessima consigliera. Mentre per fare regali agli amici degli amici, siamo sicuri, il PD troverà sempre il tempo.
Scaricate QUI la nostra lettera alla Boldrini