Latte, Martina cura polmonite con ‘mezza aspirina’

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ROMA, 9.11.2015 – “Contro la cosiddetta ‘guerra del latte’ i contributi statali sono solo un palliativo se non si cambia, in maniera più strategica e lungimirante, il paradigma del libero mercato ‘senza se e senza ma’. Attivando il Fondo latte con 55 milioni di euro, il ministro delle Politiche Agricole, Martina, è come se cercasse di curare una polmonite con l’aspirina. Anzi con ‘mezza aspirina’ visto che fino allo scorso luglio lo stesso fondo prevedeva 120 milioni di euro. Dove sono finiti gli altri promessi?”. Così i deputati della Commissione Agricoltura commentano la vicenda dell’azienda Lactalis e la relativa crisi del settore lattiero-caseario.
“Purtroppo oggi nel mercato del libero scambio l’unica regola esistente è quella del ‘prezzo più basso’ , che non contempla fattori essenziali per la tutela del settore come la qualità della produzione e la loro funzione sociale – aggiunge Filippo Gallinella, portavoce Cinquestelle della Commissione Agricoltura – L’euro è complice attivo della lotta tra i paesi dell’Unione Europea, visto che i singoli paesi non hanno più la facoltà di rendere appetibili i propri prodotti intervenendo sulla propria moneta ma allo stesso tempo si trovano esposti alla svalutazione selvaggia del costo dei prodotti e del lavoro”.
A quanto pare sembra che nemmeno le associazioni di categoria vogliano davvero fermare il neoliberismo dicendo ad esempio di no al Ttip che accentuerebbe ancora di più questa concorrenza spietata. Fermo restando che per noi l’unica soluzione per le conseguenze del mercato globale è quella di allargare l’orizzonte, nel frattempo per sopravvivere occorre andare oltre la ‘mezza aspirina’ del ministro Martina, come ad esempio mantenere la promessa dei 120 milioni per il Fondo latte”, hanno concluso i deputati del M5S.