Casa, la fregatura dietro la propaganda sull’addio alla Tasi


Sta venendo giù pezzo dopo pezzo il castello di carte della propaganda sull’abolizione della tassa sulla prima casa. Le bugie hanno sempre le gambe corte e basta leggere con attenzione il testo della legge di Stabilità per capire che siamo di fronte alla solita truffa.
Avete presente un lavoratore che si trasferisce in un’altra città per motivi professionali? Basta prendere il caso degli oltre 7mila insegnanti costretti a spostarsi per colpa della lotteria delle cattedre messa in piedi dalla riforma del governo. Bene, il lavoratore in trasferta che affitta casa propria per sbarcare il lunario, continuerà a pagare la Tasi e ci pagherà sopra anche l’Imu, perché quell’immobile sarà considerato seconda casa.
E che dire degli anziani e i disabili che risiedono in case di cura o di riposo? Anche loro, se mettono in affitto l’immobile di proprietà che hanno lasciato, sono costretti a pagare.
Infine c’è il caso di due persone che hanno un immobile in comproprietà. Se uno dei due deve trasferirsi in un’altra città, dice la legge di Stabilità, pagherà sulla propria casa Imu e Tasi per la sua quota, come fosse una seconda casa per metà.
Queste sono le fregature nascoste dietro la cartapesta della propaganda. Il M5S continuerà a lottare in Parlamento contro una politica che colpisce soltanto i più deboli.