Beni confiscati: da Cosa Nostra a Cosa Loro

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“Votiamo no perché il codice antimafia viene riscritto da un solo partito, il PD, pieno di indagati, il partito di Mafia Capitale. In fretta e furia, negando il diritto dell’opposizione di poter discutere una legge fondamentale. Il risultato è che le aziende sequestrate e confiscate alle mafie di grande rilievo economico verranno gestite da Invitalia Spa, per chi non ricordasse ex Sviluppo Italia, nota per essere un carrozzone mangia soldi dello Stato. Oggi è presieduta dall’ex sottosegretario alle comunicazioni del governo Berlusconi GIANCARLO INNOCENZI BOTTI e i dipendenti per accedervi non hanno superato alcuna selezione pubblica e sono stati definiti da più articoli di stampa “un insieme di raccomandati politici.”
Abbiamo proposto la vendita delle aziende, con dei forti criteri di selezione per l’acquirente, già dalla confisca di primo grado per evitare che falliscano, come avviene nel 90% dei casi e per salvare cosi molti posti di lavoro. A questa proposta il Pd ha detto No.
Grazie ad un emendamento del M5S, da oggi verrà applicata una norma che ELIMINA futuri “scandali Saguto”, prevedendo le incompatibilità per le cariche di amministratore giudiziario e suoi collaboratori con parenti, affini, conviventi e commensali abituali del giudice che li ha nominati. A riguardo, è stato un peccato non aver accettato l’introduzione di opportune sanzioni in caso di violazioni.
Una grande vittoria del M5S poi è aver reso possibile l’utilizzo di case sequestrate alla mafia assegnate da decenni a chi la combatte, ovvero i poliziotti, fino ad ora rimaste vuote, in uno stato di degrado o occupate abusivamente.
I membri M5S delle commissione Giustizia e Antimafia sono preoccupati: “il PD, insieme ai suoi partiti stampella, mette i beni confiscati in mano a una società disastrosa. La lotta alla mafia ha come nemico il Governo stesso. Facciamo appello a tutti coloro che lavorano, si adoperano nella gestione dei beni confiscati e a tutti i cittadini di farsi sentire. Non può esserci questo assordante silenzio mentre vengono approvate leggi per gli amici anziché per restituire i beni alla collettività”.