Attacco al M5S, Mibact costretto a scusarsi

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Clamoroso autogol del Ministero dei Beni culturali. In un documento ufficiale del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, organo tecnico consultivo del ministero, il Movimento 5 Stelle viene duramente attaccato per un emendamento alla Legge di Stabilità.
Peccato che l’emendamento non sia stato presentato dai parlamentari M5S ma da due senatori del gruppo dell’IDV, oggi in maggioranza. Un errore grossolano, un atto politico gravissimo a cui il Ministero ha posto malamente rimedio solo a distanza di 48 ore, dopo svariate richieste da parte nostra e una diffida legale, senza con questo cancellare il danno di immagine provocato al Movimento 5 Stelle.
La mozione del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici in cui si accusa il M5S è stata infatti pubblicata due giorni fa sul sito del Mibact. La nota contesta duramente l’emendamento che permette anche a chi ha una laurea triennale di accedere ai prossimi concorsi per 500 posti di funzionari tecnico-scientifici al ministero. E contiene un’invettiva violenta, e infondata, contro il M5S, accusato di aver preso una ‘decisione dal chiaro sapore demagogico, assunta in maniera leggera e frettolosa‘. Una nota dai toni inaccettabili, che nulla hanno a che vedere con un documento ministeriale, dove addirittura vergognosamente si tira in ballo in maniera strumentale la vittima italiana della strage di Parigi.
Non è dato sapere se l’errore sia in malafede o sia stata semplice sciatteria, comunque intollerabile considerando che a muoversi è l’organo di un Ministero.
In seguito alla nostra denuncia, la nota è stata solo parzialmente modificata, dopo che era già ampiamente circolata in Rete e non solo: è stato tolto il riferimento al M5S, ma il Mibact si è guardato bene dal dire che quell’emendamento porta la firma di parlamentari della maggioranza ed è stata votata anche dallo stesso PD.
Le scuse che ci sono state rivolte non ripagano del vergognoso attacco subito e del torto che abbiamo ricevuto. Pesa anche il silenzio del Ministro Franceschini, al quale chiediamo di chiarire questa vicenda e spiegarci come ciò sia stato possibile.