Legge di stabilità: meno fondi per le assunzioni giovanili, il governo colpisce l’agricoltura
Ecco come il governo Renzi inganna i giovani lavoratori in agricoltura e le aziende che vorrebbero assumerli con contratti regolari. Nel giugno 2014 viene stanziato con decreto dell’esecutivo un Fondo, presso il Ministero delle politiche agricole, per erogare incentivi alle aziende che intendano assumere con contratti a tempo determinato o indeterminato i lavoratori fra i 18 e i 35 anni. Si tratta di 9 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni, per un totale di 27 milioni di euro nel periodo 2016-2018. (D.L. 24/06/2014 n. 91 come modificato dalla Legge di conversione 11/08/2014 n.116)
Con la legge di stabilità, ora in esame al Senato, sempre il governo toglie a quel fondo circa 8 milioni di euro l’anno (oltre 24 milioni totali). Risultato? Il fondo viene svuotato e per i giovani non rimangono che le briciole. Lo denunciano i senatori in commissione Agricoltura Luigi Gaetti, Daniela Donno ed Elena Fattori.
Eppure il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, annunciando il decreto aveva esultato per la diminuzione della “tasse per chi fa impresa agricola”; e il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, aveva parlato di “meno tasse e più semplificazione e investimenti per sostenere un settore strategico anche per la lotta alla disoccupazione”.
Per le aziende c’erano dei parametri da rispettare: il contratto doveva avere “almeno durata triennale”; aveva l’obbligo di “garantire al lavoratore un periodo di occupazione minima di 102 giornate all’anno”; e prevedeva la stipula esclusivamente con giovani “privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”. Tutte queste disposizioni dal prossimo anno non avranno il supporto economico previsto inizialmente.
Secondo la relazione che accompagna il testo della Legge di Stabilità, e che motiva il prosciugamento del Fondo nel comma 9, la “disposizione è volta a ricollocare delle risorse finanziarie non effettivamente necessarie all’attuazione della misura”. Tradotto: i soldi stanziati sarebbero troppi, tanto che non vengono utilizzati.
In realtà queste agevolazioni sono entrate in vigore solo da pochi mesi, quindi non erano note a tutti gli agricoltori e allevatori. E poi, il Fondo prevedeva sì degli incentivi ma a partire dal 2016, quindi le aziende perché dovrebbero assumere oggi, nel 2015, caricandosi di tutti costi?
Renzi continua con una politica fatta di annunci. Promette nuovi fondi, spesso su basi triennali. Poi, con qualche intervento successivo, vengono eliminate le risorse stanziate. Così resta l’annuncio e l’impressione di aver fatto qualcosa.
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