Guardrail: “Il Mit ammette far west della sicurezza, in balia dei concessionari”

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Roma, 20 novembre 2015 – «Un’inaccettabile cessione di responsabilità alle società concessionarie sulla sicurezza delle barriere autostradale. E senza obblighi per legge. Lo ha ammesso lo stesso ministero dei Trasporti rispondendo a una nostra interrogazione in cui facevamo anche riferimento all’incidente del luglio 2013 sull’autostrada A16 in Irpinia dove un bus precipitò in un burrone sfondando un guardrail e provocando così la morte di 40 persone». È quanto dichiarano i deputati del M5S della Commissione Trasporti.
«Il Mit sull’incidente specifico ha rimandato tutto alla Magistratura e alla indagini in corso, ma ci ha confermato che quelle barriere non venivano sostituite dall’89 perché – incredibilmente – la normativa non lo impone. C’è una direttiva del Ministero che nel 2004 avrebbe previsto che Autostrade installasse dispositivi omologati ma si tratta solo di una raccomandazione. E in ogni caso la direttiva non imponeva alla concedente Anas di fare controlli».
«In pratica per il Mit – secondo Michele Dell’Orco, capogruppo M5S in commissione e con Carlo Sibilia firmatario dell’interrogazione – è sempre tutto in regola. Il Ministero così si chiama fuori da ogni responsabilità, anche in merito ad eventuale mancata manutenzione ai tirafondi: quelle barriere non omologate sono state messe lì nell’89 poi nessuno le ha ritoccate neppure in occasione di importanti lavori sulla campata di quel viadotto perché la norma non lo imponeva. Il Mit in pratica dice che, se pure dalle indagini venisse fuori che quelle barriere, a norma di legge, dovevano essere cambiate e messa a norma nel 2009 in occasione di importanti lavori sulla campata di quel ponte o nel 2010-2011 in occasione di altri lavori, e risulterà che non è stato fatto, la responsabilità sarà solo di Autostrade perche il Mit (prima Anas) a cui Autostrade invia annualmente il piano manutenzioni per l’anno successivo non “può entrare nel merito della scelta effettuata dal gestore” ma può dire solo se quel progetto risponde alla normativa e se poi è realizzato conformemente».