Stabilità e proposte M5S: la battaglia riprende alla Camera

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La Legge di Stabilità, dopo il primo esame in Senato, arriva alla Camera con tante marchette in più, dalla proroga per il commissario liquidatore delle ormai remote Olimpiadi di Torino 2006 ai 2,7 milioni per l’accordo Italia-Santa Sede su radio e tv. Giusto per fare qualche esempio.
Il M5S, invece, riprende la battaglia per una visione più etica e trasparente del bilancio pubblico, ma anche per una impostazione sostenibile ed equa dell’economia. Maggiori investimenti nei settori del futuro, meno tasse per le Pmi e welfare qualificato per i cittadini.
CHIAREZZA SUI DERIVATI
Da quando il Cinquestelle è in Parlamento sta cercando di ottenere chiarezza circa l’impatto sui conti dei derivati di Stato, siglati dal Tesoro soprattutto a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni 2000. In legge di Stabilità sono presenti due emendamenti che puntano alla disclosure sui vecchi contratti e al controllo preventivo della Corte dei conti per qualunque nuovo swap sottoscritto dal governo.
IL PACCHETTO FISCO E IMPRESE
Poi c’è un nutrito pacchetto per imprese e fisco, a partire dalla compensazione universale, in favore dei fornitori della Pa, tra debiti fiscali e crediti commerciali. Il M5S ha già trasformato in legge il meccanismo per cui i crediti delle imprese verso lo Stato possono essere compensati con le cartelle esattoriali. Adesso il principio si estende a ogni genere di debito fiscale e contributivo. La misura rappresenta anche un’immediata e benefica immissione di liquidità nei circuiti dell’economia reale.
Il M5S abolisce poi l’ingiusta Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per tutti i professionisti che esercitano senza avvalersi di una autonoma organizzazione (dipendenti stabili o mezzi di produzione ulteriori rispetto allo stretto indispensabile). E i nostri emendamenti consentono ai fornitori della Pa di certificare online non soltanto la quota capitale del credito scaduto, ma anche gli interessi maturati e maturandi: principio oggi rifiutato dal governo.
Vengono ristabilite le agevolazioni sugli utili, abolite nel 2012, per le imprese che partecipano a un contratto di rete. E si cerca di dare slancio alle iniziative dei giovani abolendo il contributo minimale Inps (circa 3.600 euro annui) per i soci dipendenti di start-up innovative. Previsto pure lo sblocco di un fondo già esistente da 100 milioni che consente l’accesso da parte delle piccole imprese a finanziamenti a fondo perduto di importo non superiore a 10mila euro da destinare alla digitalizzazione di impresa.
Infine il MoVimento 5 Stelle punta a introdurre, in via sperimentale per il triennio 2016-2018, premi legati all’emissione di ricevute e scontrini estratti a sorte. Il provvedimento ha, inizialmente, un costo e una copertura, ma l’emersione del nero farà sì che la misura si ripaghi da sola.
SPAZIO ALL’ECONOMIA GREEN
Il M5S vuole stabilizzare l’Ecobonus fino al 2020 per garantire agli investitori una finestra temporale adeguata nella programmazione dell’investimento. La proroga dell’Ecobonus di anno in anno non consente ai condomini di portare a termine l’investimento e serve al Governo per fingere la svolta green, mentre in realtà il suo target rimane sempre il fossile.
Viene poi istituito l’ecoprestito. Si tratta di un fondo a garanzia dei prestiti bancari per il sostegno di interventi di riqualificazione energetica degli edifici fino a 20mila euro, senza interessi e con rate in 10 anni.
Gli emendamenti M5S introducono anche la carbon tax per colpire le fonti energetiche fossili e si estende la detrazione fiscale al 65% per il 2016 anche ad interventi di riqualificazione ambientale come la rimozione delle coperture in amianto con la sostituzione di moduli fotovoltaici.
LAVORO E PENSIONI
Oltre al Reddito di cittadinanza, il M5S ristabilisce la possibilità per 100mila dipendenti Trenitalia e Ntv di andare in pensione a 58 anni anziché 67, riparando così a un errore della riforma Monti-Fornero. Inoltre, viene abolito qualunque vincolo anagrafico per il diritto alla pensione di chi abbia comunque maturato 41 anni di contributi.
Per i dipendenti pubblici viene rafforzata la dote che serve al rinnovo del contratto, fermo dal 2010. Inoltre, viene alleggerito il blocco del turnover, dal 25 all’80%.
Il M5S ripristina infine parte delle risorse sottratte dal governo al Fondo per i lavori “usuranti” che consente un accesso agevolato alla pensione a beneficio di chi svolge attività particolarmente faticose e probanti.
DIFENDIAMO LA SANITA’ PUBBLICA
La sanità ha subito un salasso da 6,5 miliardi in appena 18 mesi. Il M5S punta in Stabilità a integrare di due miliardi lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale, da 111 a 113 miliardi. Il costo viene coperto con una riduzione degli sconti fiscali sugli interessi passivi delle banche e con un aumento dei canoni di concessione per l’industria petrolifera.
GIUSTIZIA E INTERNET
L’obiettivo del M5S è garantire il diritto costituzionale del cittadino a vedersi tutelato nelle aule di giustizia. Prevediamo, dunque, l’assunzione di 1000 unità per la Polizia penitenziaria, 500 unità aggiuntive di personale socio-pedagogico e 500 di personale amministrativo-contabile per il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Inoltre, sono previsti 350 cancellieri e 150 ufficiali giudiziari in più per i tribunali.
Il M5S ripristina pure i fondi tagliati ai giudici onorari (7,5 milioni) e al processo telematico (4 milioni). Una giustizia efficiente non può che passare dal completamento del processo digitale, dimenticato da un governo che usa internet solo come strumento di propaganda.
Noi invece sappiamo quanto la rete sia importante. In Stabilità il M5S istituisce un fondo destinato a finanziare i comuni interessati a fornire servizi di accesso Wi-Fi, gratuiti e aperti a tutta la cittadinanza. Il sostegno copre prioritariamente i centri non coperti da infrastrutture di banda ultralarga.
Il M5S ci prova, ancora una volta. La battaglia contro i poteri forti continua.