Governo Renzi amico delle lobby del farmaco

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Il governo Renzi dimostra ancora una volta di non voler scontentare le lobby del farmaco.
L’ultima conferma è arrivata nel corso dell’audizione del sottosegretario De Filippo, giunto in Commissione Sanità al Senato per rispondere ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, a prima firma Paola Taverna, sull’annosa questione del ‘patent linkage’.
Parliamo di quella norma che ostacola la commercializzazione dei farmaci generici, in virtù del fatto che l’autorizzazione ad immetterli in commercio, il loro prezzo e la loro rimborsabilità si fanno dipendere dalla scadenza del brevetto del prodotto originario di riferimento.
Una norma che l’Unione europea ha chiaramente vietato, tanto che l’Italia ha già subìto una procedura di infrazione, e che il M5S chiede da tempo di abrogare: primo perchè non è legale e secondo perchè così facendo il servizio sanitario nazionale risparmierebbe 600 milioni di euro.
Il M5S ha condotto una lunga battaglia per arrivare a questo risultato: abbiamo fatto approvare un Odg alla Camera, a prima firma Giulia Grillo, e presenteremo un emendamento sempre a firma Taverna al Ddl Concorrenza, ora in discussione in Senato.
Ma il governo, in sostanza, è venuto a dirci che non può far nulla per cambiare le cose. Il sottosegretario nel corso dell’audizione ha infatti affermato: “che non possa comunque escludersi l’avvio di nuove procedure di infrazioni, in sede europea, nei confronti dell’attuale quadro normativo italiano” e ancora: “permane l’idea che il sistema, così come attualmente configurato, possa di fatto determinare limitazioni della concorrenzialità di tali prodotti, nonché ritardi nell’immissione in commercio di farmaci generici e nel loro percorso verso il riconoscimento della rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale“.
Insomma: visto che il governo non vuole voltare le spalle alle lobby farmaceutiche, il Ssn dovrà continuare a spendere cifre da capogiro per acquistare farmaci con brevetto a un prezzo due volte superiore rispetto a quelli generici. Pazienza se questo governo ha già tagliato in totale 4,3 miliardi di euro alla sanità pubblica e sempre più italiani rinunciano a curarsi e ad acquistare medicinali.