Olio, Chi falsifica sia punito. Ecco le criticità del decreto del Governo

olio contraffatto
“Chi falsifica il nostro ‘oro verde’ va punito e le frodi che lo danneggiano non possono essere ‘monetizzate’ con delle multe lasciando i produttori disonesti liberi di continuare ad essere sul mercato al pari di quelli onesti, che garantiscono standard elevati di qualità del nostro olio extravergine d’oliva. E’ questo infatti il rischio del nuovo decreto legislativo incardinato ieri nelle Commissioni congiunte Agricoltura e Giustizia”. Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura.
“Ecco le criticità che abbiamo rilevato – spiega nel dettaglio Filippo Gallinella, portavoce del M5S in Commissione Agricoltura – rispetto alla prima versione. All’articolo 1 è saltata l’espressione iniziale ‘Salvo che il fatto costituisca reato’. Cosa vuol dire? Che si vuole puntare solo alle sanzioni? Agli articoli 3-4, dove si parla delle informazioni sul tipo di olio e sulle informazioni relative alle origini del prodotto, sparisce la pena accessoria della sospensiva, ovvero l’obbligo di interrompere la propria attività commerciale, per quelle aziende che compiono le frodi. Qual è il rischio in questo caso? Che sarà sufficiente pagare una multa per poi continuare comunque a lavorare. All’articolo 9, inoltre, non si capisce se le multe saranno calcolate per chili o per litri e, se pensiamo che ogni litro di olio pesa 920 grammi, è chiaro che non è la stessa cosa. Infine all’articolo 10 si stabilisce che il contrasto delle frodi resta in capo solo all’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) senza risorse economiche aggiuntive. Siamo d’accordo che è più efficace una gestione centralizzata ma, a zero spese, il rischio è che i controlli e gli altri strumenti restino ‘strozzati’ dalla mancanza di fondi”.
“Abbiamo chiesto insieme a tutte le forze politiche una proroga al 31 gennaio 2016 per valutare il testo ma soprattutto per audire nelle Commissioni congiunte innanzitutto i ministri Orlando e Martina e capire quale sia la ratio del provvedimento, dopodiché il Governo avrà tempo fino ad ottobre 2016 per concludere l’iter del decreto”, hanno concluso i portavoce del Governo.