Emergenza Xylella, il M5S sfiducia il ministro Martina: troppi errori e inadempienze

martina-renzi_ok.jpg
Che l’emergenza Xylella in Puglia fosse gestita con imperizia dal commissario straordinario Silletti e dal ministro dell’Agricoltura Martina lo abbiamo detto sin dal primo giorno in tutte le sedi parlamentari e chiesto più volte, con atti ispettivi, chiarimenti che non sono mai arrivati. Abbiamo girato le province pugliesi in lungo e in largo e ci siamo opposti all’eradicazione degli ulivi, al fianco degli agricoltori e dei salentini che si sono incatenati agli alberi davanti alle ruspe al grido di #GiùLeManiDaiNostriUlivi. Ci hanno chiamato complottisti, perché abbiamo dubitato sempre delle versioni ufficiali, ma non ci siamo fermati.
Adesso l’inchiesta della Procura di Lecce avvalora le nostre tesi: per il disseccamento degli ulivi non vi è stata una ricerca scientifica adeguata e l’abbattimento degli alberi non è il rimedio risolutivo. Il commissario straordinario Giuseppe Silletti si è dimesso, mentre per il ministro Maurizio Martina è stata presentata dal Movimento 5 Stelle in Senato una mozione di sfiducia che sarà votata alla ripresa dei lavori d’Aula.
Un ministro che ha dimostrato la sua totale inadeguatezza a rivestire il suo incarico, e un governo Renzi che, nonostante il palese fallimento del piano di contrasto all’emergenza Xylella, ha preferito portare avanti la mattanza degli ulivi anziché indagare a fondo sulle cause del disseccamento degli alberi e cercare sul serio le soluzioni meno invasive possibili: il risultato è una terra sfregiata, un’economia messa in ginocchio, la voce della gente di Puglia silenziata.
Così, ad un mese dalla scadenza del suo mandato che avrebbe risollevato le sorti di una regione, Il comandante della forestale Giuseppe Silletti, si è dimesso dall’incarico di commissario straordinario dopo le sentenze del Tar del Lazio e gli avvisi di garanzia arrivati dalla Procura di Lecce che sta indagando sulla gestione dell’emergenza Xylella. Una inchiesta che mette in luce “una serie di errori di valutazione e di inadempienze” portate avanti anche in sede europea. I reati contestati a Silletti e ad altre nove personem tra cui anche ricercatori, sono tra l’altro: diffusione di malattia delle piante; violazione dolosa di disposizioni in materia ambientale; falso materiale e ideologico; deturpamento di bellezze naturali.
Il ministro Maurizio Martina, invece, ancora saldamente ancorato alla sua poltrona, è stato raggiunto da una mozione di sfiducia che il Movimento 5 Stelle ha presentato in Senato su iniziativa della portavoce salentina Daniela Donno, capogruppo in commissione Agricoltura. “È manifesta la inidoneità del ministro delle Politiche agricole e forestali allo svolgimento delle mansioni connesse al suo dicastero – si legge nella mozione depositata a palazzo Madama -. La causa è l’evidente perpetrazione di molteplici errori di valutazione, conduzione e coordinazione sulla gestione dell’emergenza Xylella in Puglia, che enucleano gravi responsabilità politiche, amministrative ed omissive di controllo. Tali imperizie ed incompetenze, reiterate nel tempo, impongono al Parlamento di esprimere la definitiva revoca dal suo incarico”.
Martina si assuma la responsabilità del fallimento del piano di contrasto all’emergenza Xylella. Se non lo fa lui stesso, presentando le sue dimissioni, sarà il Parlamento ad esprimersi votando la mozione di sfiducia depositata dal Movimento 5 Stelle. Continueremo a vigilare e a portare avanti la nostra battaglia, sia sul terreno al fianco del “popolo degli ulivi” che nelle sedi giudiziarie più opportune in quanto parte lesa. Abbiamo prodotto l’atto politico della mozione di sfiducia. Ma non escludiamo di presentare, nelle prossime settimane, anche un esposto in Procura, come anticipa la portavoce Donno.