Il M5S dice NO alla garanzia statale sui buchi delle banche

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Il governo e la commissione Ue avrebbero trovato un accordo per una garanzia di Stato sulla cessione dei crediti maggiormente deteriorati che le banche hanno in pancia e che appesantiscono i loro bilanci. Dopo un lungo tiramolla, pare che il ministro dell’Economia Padoan e il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager abbiano trovato la quadra. Le banche potranno cedere, a sconto, le sofferenze a speciali veicoli societari che per comprarli si finanzieranno sul mercato, emettendo Abs (Asset backed securities), ossia obbligazioni strutturate che conterranno quei crediti, e poi proveranno a fare utili vendendo (o recuperando) i crediti stessi.
Il M5S è contrario a una garanzia pubblica sulle cessioni dei crediti deteriorati. I cittadini rischierebbero di pagare due volte, dopo averci già rimesso attraverso gli sconti fiscali che le banche si pappano sulle perdite. Ma, in attesa di leggere in dettaglio le norme che tradurranno l’intesa, ci pare che il governo, che comunque arriva tardi sul tema, si sia avvitato in un dilemma insolubile: non incidere sul problema delle sofferenze o cadere nella trappola degli aiuti di Stato e colpire le tasche degli italiani.
Ricordate quando si discuteva dell’acquisto di Abs da parte della Bce per rivitalizzare il mercato delle cartolarizzazioni e liberare i bilanci delle banche? Alla fine si disse che l’intervento dell’Eurotower non avrebbe inciso perché la Germania si era messa di mezzo e Francoforte era pronta ad acquistare soltanto le tranche senior o le mezzanine, ma a patto che queste ultime ultime fossero assistite da garanzie pubbliche. Adesso il Tesoro spiega che garantirà solo le tranche senior. Quindi siamo di fronte a un intervento che, secondo le dichiarazioni di queste ore, è veramente minimal, all’acqua di rose. Ecco perché non comprendiamo i toni trionfalistici del Pd e della maggioranza. E’ evidente che la garanzia ‘di mercato’ avrà benefici nulli.
In caso contrario, se effettivamente la garanzia dovesse comportare dei rischi per l’erario, ci chiediamo: perché Padoan non cerca piuttosto di capire chi ha ricevuto questi crediti che poi non ha ripagato? Perché non difende i risparmiatori truffati? Perché il ministro non si chiede come mai Bankitalia, dopo anni di commissariamento delle quattro banche, non è stata in grado di fare altro se non liquidarle? Perché fa su e giù dall’Europa e si affanna a coprire tutto? Una volta ceduti i crediti, infatti, non se ne saprà più nulla e i vari beneficiari, gli amici degli amici, potranno dormire sonni tranquilli. Sonni che i piccoli risparmiatori truffati hanno dimenticato.
La garanzia di Stato non serve. Gli operatori del recupero crediti ci sono e le sofferenze sono per lo più coperte da ampie garanzie. A questo punto,piuttosto, si usino garanzie pubbliche per le imprese fornitrici della Pa, che annaspano per colpa di un governo che non riesce a rispettare le regole Ue sui tempi di pagamento dei debiti commerciali.